VILAGERS
Darling Arithmetic | Domino
Il primo ascolto di Darling Arithmetic mi ha spiazzato, buon segno. Temevo che la scrittura di Conor O’ Brien si allungasse in lunghe folate epiche avvolte in melodie appiccicose. Invece fin dalle prime note di Courage, scelto anche come singolo, si assiste a una superba e liberatoria intimità che semplifica i suoni, le parole, senza spogliarli di sostanza. C’è voluto un po’ di tempo per essere onesto, c’è voluto un po’ di tempo per essere me canta con noncuranza O’Brien e gli si crede: gli accordi di acustica scivolano senza peso, la voce li accarezza sobria e il tutto resta in equilibrio perfetto. Il pianoforte sfiora il cantato sommesso di Everything I Am Is Yours, Dawning On Me vive nella semplicità di tre arpeggi di acustica e di un drumming che entra sullo sfondo, quasi impercettibile. Le emozioni scorrono nude, tra desiderio, sofferenza, complicità e solitudine. Sono forme astratte che conosciamo bene e che O’Brien riempie di luci soffuse e ombre che si allungano. D’altra parte il songwriter irlandese ha fatto tutto da solo, dalla scrittura alla produzione, suonando anche tutti gli strumenti. La title-track, morbidissima e raffinata, Little Bigot, più eterea e notturna, le folate romantiche di No One To Blame e l’impalpabile leggerezza di So Naïve chiudono un album riuscito, che merita di farsi ascoltare a lungo.
Un ritorno che vola alto.
Paolo Dordi