VICE VERSA
Lezioni d’estetica (archeo)futurista
Quando nel 1980 i Vice Versa decisero di sciogliersi per intraprendere più agevoli e fortunate strade mainstream a nome ABC, l’aura di questo mito legato alla scena elettronica di Sheffield venne di contro ad assumere carature iconico-cultuali di tutto conto, cristallizzandosi nel ricordo di una temperie creativa mai più bissata, animata in prima fila da una genia di cuori avventurosi che, oltre ai Nostri, annoverava calibri di figure carismatiche quali Cabaret Voltaire, The Human League e Clock DVA, gli ultimi due nati dalle ceneri dei leggendari The Future. Erano gli antesignani di una nuova forma di sintesi musicale elaborata con grande impiego di drum machine e sintetizzatori di generazione analogica, talora interpolati all’inserimento di strumenti tradizionali (corde e aerofoni) suonati in modo atipico e innovativo. Era l’altra faccia del punk in terra inglese, certo ispirata alle letterature preconizzatrici sulle metamorfosi del sistema mondo nell’era del cyberspazio e delle realtà virtuali alla William Gibson, in bilico fra situazionismo, dadaismo e futurismo…su Rockerilla Maggio ’15 la monografia di Aldo Chimenti.