TV ON THE RADIO
TODAYS | Torino, sPAZIO211 | 28/08
Nome di punta della prima giornata Todays (kermesse festivaliera all’insegna dei suoni nuovi e delle arti contemporanee), i newyorkesi TV On The Radio hanno calcato il palco open air dello sPAZIO211 per un’esibizione che, nonostante la relativa brevità (poco più di un’ora, inclusi i bis) non ha faticato a macinare tutte le endorfine e le proprietà energetiche del loro variegatissimo sound, ripercorrendo il repertorio degli album che hanno costellato la fortunata carriera del combo di Brooklyn, a cominciare dagli albori di un’opera prima impressionante come Desperate Youth, Blood Thirsty Babes (eguagliata, se non superata dai successivi Return To Cookie Mountain, Dear Science e Nine Types Of Light) sino al più recente Seeds, ritenuto dal leader il loro disco migliore. Le luci si accendono in intro sui climi arsi della primordiale Young Liars dall’omonimo EP del 2003, qualcosa come sette minuti di forze corrosive deputate a scaldare gli animi di un pubblico assai numeroso, pronto a rovinarsi le mani per plaudire alle scorrerie strumentali dei propri beniamini, non ultime le agili prestazioni del notevole fiatista/tastierista. Un concerto la cui virulenza incontra le cinetiche del ritmo in tutte le sue declinazioni più fisiche, dal funk al (post) punk al rock elettrico, lambite qua e là da fisiologiche reminiscenze soul e blues. Il tutto officiato in forma frontale e viscerale al medesimo tempo, incalzato da poderose linee percussive fatte viaggiare a briglie sciolte su tempi ora sincopati ora tesissimi ora circolari, oltre che galvanizzato da stacchi chitarristici mozzafiato. Affiancato al proscenio da Kyp Malone (chitarra, voce), l’irrequieto front-man cantante Tunde Adebimpe, spicca come figura di anima in pena la cui silhouette par saltare su invisibili carboni ardenti, portavoce indomito di una civiltà cosmopolita quale la Grande Mela che ferve nel caos metropolitano di un sistema mondo condannato a cambiare alla velocità del suono. Sono le 23,15: il gruppo saluta e scompare tra i fragori degli applausi scroscianti, inghiottito dalle ombre di una notte d’Estate da consegnare (forse) a futura memoria.
Aldo Chimenti
ph Loris Brunello