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TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI

Percorsi tangibili dell’astrazione disegnata Ovvero quando “Essere morti o essere vivi è la stessa cosa” (P.P. Pasolini) 

  

Avanti con le ossa disseppellite e il disseminarsi di ossimori, largo a profluvi non fatui di spettacolari spettri sortiti da vivai mortuari. Benvenuti Nel Giardino Dei Fantasmi, nuova sintesi dell’azione e del pensiero mortallegro, ove si annaffiano con musiche rinnovate amori e scomparse, accuse illusioni e favole. Fioriscono melodie sghembe che forniscono bottinature memorabili, e ritornelli di miele a lenire infezioni esistenziali. è il nuovo colpo della banda mascherata. Un sodalizio che è più di un gruppo, una famiglia apocrifa che è un pezzo notevole della storia del rock indipendente italiano degli ultimi due decenni. Una anti-istituzione che col suo tracciato ha scavalcato mode, modi, modelli e mondi. Quanto era diverso tutto quanto quando i Ragazzi Morti prendevano vita, emanazione di un fumetto ideato e creato dal loro stesso fondatore. Intorno al 1994… Mandela eletto presidente in Sudafrica; l’Unione Europea che ancora aveva forza attrattiva e si allargava a nuovi Stati. L’anno della morte di Senna. E di Kurt Cobain. La sua ombra aleggerà nelle prime recensioni riguardanti i Nostri e un po’ da volano forse ne fece. Epoca pre internet. E gli Allegri assaltavano gli stereo con cassette autoprodotte, dalle copertine ritoccate una ad una a mano, senz’alcuna iscrizione SIAE e vendute a 10.000 lire solo ai loro concerti. Era l’anno in cui Sua Emittenza si schierava apertamente in prima linea…

 

Su Rockerilla di Dicembre trovi la coverstory con intervista (Diego Capelli) e recensione (Giole Valenti).

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