TRAVIS
E’ uno stranamente asciutto pomeriggio della fine di giugno a Glastonbury, la band sale sul palco e comincia a sciorinare il proprio set composto di piacevoli brani pop rock, per lo più discretamente noti al pubblico presente. Alle prime note del nuovo singolo, Why Does It Always Rain On Me, però, succede l’imprevedibile: il cielo si apre e comincia a diluviare sulla band e sul suo cantante, Fran Healy che, pur colto di sorpresa, non si scompone. Anzi. Intuisce che la pioggia scrosciante è un segnale e va avanti spedito, con l’espressione di un pulcino bagnato che interpreta il sentimento comune di una generazione fragile. Il pubblico, a poco a poco, comincia a cantare all’unisono il semplice e immediato ritornello della canzone (“Why does it always rain on me? /Is it because I lied when I was seventeen? /Why does it always rain on me? /Even when the sun is shining /I can’t avoid the lightning”) e il gioco è fatto. Il brano si chiude con un’ovazione del folto pubblico, accorso anche dai palchi secondari, e il concerto procede in un clima adrenalinico che nessuno dei presenti, compresi i membri della band, si sarebbe mai aspettato.
Il giorno seguente ogni testata d’oltremanica riporta l’episodio e, in men che non si dica, Why Does It Always Rain On Me diviene l’inno dell’estate britannica del 1999, suonata ovunque, dalle radio alternative ai pub di paese, dalle discoteche indie ai locali più alla moda di Londra… su Rockerilla di Settembre l’articolo di Francesco Amoroso e la recensione di Where You Stand.