Volume X | Thrill Jockey

Venti anni di carriera e dieci album all’attivo, compreso questo nuovo Volume X. Dunque per il trio statunitense dei Trans Am il 2014 è un anno di importanti traguardi già solo per il fatto che la loro line-up è rimasta invariata negli anni, con gli inossidabili Nathan Means, Phil Manley, Sebastian Thomson sempre lì abili a sperimentare e a contaminare i generi per ottenere un proprio personale sound. Chi li ha visti dal vivo sa bene quali funamboli siano tecnicamente e quanto sia trascinante il loro gioco, con math rock, elettro futurista, squassi metal in minuscole dosi e un certo amore per il kraut e la kosmische musik tedesca, che ben si rivela anche in questo nuovo ricco capitolo. Ascoltando i Trans Am non ci sia annoia mai, anzi ci si esalta perché anche ora sanno ammaliare con infusioni digitali e di synth, sezione ritmica ripetitiva, forzuta e fantasiosa, e idee chitarristiche che spaziano dal funk siderale a ciclicità psichedeliche, ma anche pestando sul distorsore quando serve. Con Volume X, che arriva quattro anni dopo Thing, la band celebra degnamente i suoi importanti traguardi che di sicuro confermerà nei prossimi imminenti live assolutamente da consigliare. Intanto ci si può perdere tra le dieci canzoni dell’album raccolte all’interno di una splendida copertina raffigurante un paesaggio storico. Continua con efficacia lo stato di trans.

Gianluca Polverari