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TOMBS – BLACK ANVIL

Londra, Boston Arm | 15 aprile

Grande ritorno in Regno Unito da parte degli americani Tombs: dopo la memorabile performance alla prima edizione del Templefest tenutasi a Bristol lo scorso anno, la compagine di Mike Hill ritorna nella capitale continuando il tour a supporto del loro ultimo album, Savage Gold. In questo tour europeo, i Tombs sono accompagnati dai connazionali Black Anvil e il locale scelto per questa combinazione vincente è il rinnovato Boston Arms, situato nella parte nord di Londra poco lontano da Camden, che ultimamente sta ospitando live di prestigio, in gemellaggio con la venue più grande, il Dome, situato al piano superiore.

La band di apertura di questa sera, gli olandesi Teethgrinder, fanno del loro meglio per attrarre il pubblico che scarseggia visibilmente, forse per il fatto che la grande maratona dei festival Inferno (Oslo, N) e Roadburn (Tilburg, NL) appena conclusa e che ha visto coinvolti la maggior parte dei rappresentanti della comunità metal londinese. I pochi presenti sembrano distratti da sequenze grindcore troppo ripetitive e senza sostanza e il sound dei Teethgrinder non convince. Il loro set passa quasi inosservato, mentre per i Black Anvil l’atmosfera cambia radicalmente. Grazie alle peripezie sul palco dell’atletico frontman e bassista Paul Delaney, il pubblico si risveglia dal torpore di inizio serata per unirsi in headbanging forsennati e mosh-pit a catena. Il drumming di Raeph Glicken dà una marcata solidità di fondo a un sound rovinoso, ricco di sezioni ritmiche variegate. Il loro set offre una successione di tracce dal timbro del tutto personale, arricchito ulteriormente da un’atmosfera adrenalinica che cresce a dismisura fino alla chiusura del set. Atmosfera che diventa piacevolmente più cupa con l’arrivo dei Tombs. La loro Intro accende la miccia della loro scaletta, dove spicca la splendida Thanatos, traccia di apertura del loro ultimo album Savage Gold. La voce potente di Mike Hill è in sintonia perfetta con l’armonizzazione delle chitarre. Il loro è un post-black duro ma ricco di progressione sia dal punto di vista tecnico che di estensione estrema: ottima la sequenza di Séance e Path Of Totality, traccia di punta del loro opus omonimo. Tutto sommato, un set prestigioso: la mancanza di un pubblico più numeroso non ha reso giustizia a questa serata.

Tanto di cappello sia ai Tombs che ai Black Anvil per aver portato degnamente a termine la loro missione.

Fabiola Santini (testo e foto)

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