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THE SHINS

Torino | Todays Festival | 27 agosto

Confesso che, in quanto aduso ad altri viaggi, miraggi e scenari nelle galassie sconfinate dei suoni, il concerto degli statunitensi The Shins non è andato oltre il puro intrattenimento. Ma la fama di cui godono ha richiamato frotte di fans sfegatati, il (college) indie pop di questi eterni ragazzi fa ancora breccia sulle folle senza troppi complimenti. Insieme a Band Of Horses credo sia stato il gruppo a vantare la più ampia durata degli show sfilati sul grande palco di sPAZIO211. Ciò che conta dal loro punto di vista è divertire e divertirsi restando genuini. Dev’essere andata così anche questa volta, una specie di festa elettrica particolarmente vissuta e partecipata, dove il contatto epidermico era risposto nei ritmi veloci e schioppettanti, nel refrain contagioso e nel canto strillato e del tutto incurante di deragliare sulle note. Non è stato complicato capire che in questo genere di approccio istintuale sulla materia rock gli Shins sono dei maestri, lo hanno dimostrato a piene mani nell’arco di tempo concessogli per la penultima esibizione in cartellone, chiamati ad inforcare un live set grondante di vitalità e una carica comunicativa tale da incuriosire e spiazzare. Non per niente si dice che la loro musica abbia fatto da colonna sonora alla generazione Y, i figli del nuovo millennio e di questi tempi frenetici segnati da grandi trasformazioni e profonde contraddizioni. La voce graffiata di James Mercer lo sembra dire mentre macina acuti stridenti e disadorne linee melodiche che fanno prontamente breccia sulla folla plaudente, la sua chitarra è irta e nervosa ma precisa, la fa viaggiare e rotolare in sincrono con le copiose parti strumentali innervate dalla sua band senza colpo smarrire. Si sono insomma fatti valere con un repertorio dinamico alimentato dalle nuove tracce di Heartworms, da immancabili classici e cavalli di battaglia, fra cui Caring Is Creepy, Girl Inform Me e Gone for Good, secondo un’alternanza tattica di ballate virali e pezzi tiratissimi andati puntualmente a segno.

Aldo Chimenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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