Top

THE PRODIGY

Lucca | Lucca Summer Festival | 10 luglio

Provateci: andate su YouTube, digitate “Prodigy Lucca” e poi caricate un video a caso. Non stupitevi: farete fatica a trovare una clip con le immagini “ferme”. E sapete il perché? Perché la scaletta del concerto dei Prodigy può cambiare, perché i protagonisti sul palco li si può trovare in forma o scazzati, ma una cosa è certa ai concerti dei Nostri: tutto si muove. E se non ti muovi da solo, è probabile che sarai costretto a farlo per via di chi hai di fianco oppure – nella peggiore delle ipotesi – perché qualcuno ti arriverà alle spalle lanciato come un missile terra-aria. Che detta così può pure strappare un sorriso, ma all’atto pratico non è questa gran bella cosa. Insomma, o ti muovi, o sarai messo in condizione (con le maniere forti) di muoverti. Ma detto della precarietà contenuta nel prezzo del biglietto, come stanno questi Prodigy versione 2014, figli prediletti degli Anni Novanta? Sono un po’ imbolsiti (soprattutto Keith Flint) ma restano una macchina da guerra tirata a puntino e con una resa sonora di un certo livello. Sul palco fa tutto Maxim (che dal vivo è ancora più grosso e cattivo di come uno possa ricordarselo nei video). Lui canta, balla, celebra e carica il pubblico, supportato da un Rob Holliday che alla chitarra fa tanta scena e da un Liam Howlett che dietro ai suoi computer e alle sue tastiere non sbaglia un colpo. Poi c’è anche Flint, che ci mette la faccia in senso stretto: lui c’è e questo basta al pubblico, ma ci fosse un suo cartonato cambierebbe poco. La scaletta? Tutto dentro da “Breathe” a “Firestarter” passando per “Omen” e “Smack My Bitch Up”. Gran finale con “Take Me To The Hospital”. Abbastanza profetica per qualcuno delle prime file…

Francesco Casuscelli

Prodigy

Condividi