THE PASTELS
UN MONDO DI POSSIBILITA’
Se, nel 1982, avessero detto a Stephen McRobbie che nel 2013 si sarebbe trovato a promuovere il nuovo disco dei Pastels, probabilmente avrebbero provocato nell’interlocutore solo una grassa e sonora risata. Eppure dopo ben 31 anni, i Pastels sono ancora qui a regalarci il quinto album della loro scarna discografia (oltre a due raccolte, una colonna sonora e alcune interessanti collaborazioni).
Formatisi quasi per gioco nel 1982, gli scozzesi esordiscono quello stesso anno con un singolo, Songs For Children, che, sin dal titolo, è una sorta di manifesto programmatico del loro approccio alla musica. Negli anni a venire la band incide solo alcuni singoli per etichette dell’importanza di Creation, Rough Trade e Glass Records, ma è il 1986 l’anno della svolta: un loro brano, “Breaking Lines” è incluso nella raccolta della rivista inglese NME C-86, una sorta di bibbia dell’indie britannico. I Pastels, ingaggiata la bassista Annabel (Aggi) Wright, in pochi mesi immettono sul mercato una serie di singoli fulminanti: Truck, Train, Tractor, e, soprattutto, Crawl Babies e Comin’ Through, che ne fanno uno dei gruppi di punta della scena indipendente. Nell’album d’esordio, uscito nel 1987, Up For A bit With The Pastels, Stephen e soci sciorinano un repertorio innovativo e originalissimo che, fortemente reminiscente dell’estetica punk e dell’attitudine DIY, è tuttavia influenzato massicciamente dal pop psichedelico dei sixties. Up For A Bit… è pieno di “classici” come Baby Honey, I’m Alright With You, il quasi rockabilly di Get ‘Round Town e la stralunatissima Automatically Yours. Apprezzato dalla critica e amato dagli addetti ai lavori a Up For A Bit… va riconosciuto il merito di essere l’antesignano di tanta musica a venire, dal jangly pop chitarristico, al Lo-Fi.
È dell’anno successivo la raccolta Suck On The Pastels, uscita su Creation, interessante perché rende disponibili alcuni brani altrimenti introvabili. Nel 1989, preceduto dal singolo Baby You’re Just You, i Pastels licenziano il loro secondo lavoro, Sittin’ Pretty, decisamente più grintoso e rumoroso dell’esordio… Su Rockerilla di Maggio l’intervista completa di Francesco Amoroso.