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THE PAINS OF BEING PURE AT HEART

Carpi (MO) | Mattatoio | 10 aprile 2015

Kip Berman spiazza tutti i presenti del Mattatoio Club di Carpi: nessuna tastiera e nemmeno una voce femminile. Ci si rimane quasi male all’inizio, come se ci mancasse un pezzo fin troppo importante nel sound dei The Pains of Being Pure at Heart. Ma più il concerto continua (saranno 50 minuti circa di live alla fine) e più ci si accorge che la via scelta dal leader della band, quella di un power-pop molto diretto e carico, è ricca di fascino, grinta, emozioni e suggestioni. Ci sono basi registrate che aiutano comunque le chitarre, molto soniche, a riempire gli spazi e i brani in scaletta (pescati per lo più dall’esordio e dall’ultimo album) diventano cavalcate pop che avrebbero fatto la gioia dei Dinosaur Jr e dei loro fan. Mancheranno le seconde voci femminili come dicevamo, ma ben presto non ce ne accorgiamo più: il guitar-pop del gruppo americano cancella le morbidezze e qualche spigolo fin troppo arrotondato, ma nello stesso tempo esalta i ritornelli immediati e coinvolgenti che da sempre sono marchio di fabbrica di Kip e soci. Il pubblico partecipa in modo rumoroso e vitale, soprattutto quando tocca ai classici del primo album (Come Saturdaty, Young Adult Friction e This Love Is Fucking Right! su tutti) e il colpo d’occhio sorprende anche la band che ringrazia di cuore per il calore dimostrato. In conclusione un tour europeo all’insegna di una novità importante nel suono dei The Pains of Being Pure at Heart: scommessa in apparenza rischiosa ma, a conti fatti, vinta con buon merito.

Riccardo Cavrioli

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