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THE DREAM SYNDICATE: LIVE REPORT DEL CONCERTO DI BOLOGNA

L’ultima volta che i Dream Syndicate avevano suonato a Bologna, cinque anni fa, era il periodo della reunion, atteso da più di un ventennio. Come ricorda Steve Wynn stesso dal palco del Locomotiv presentando i brani del nuovo album Ultraviolet Battle Hymns and True Confessions, all’epoca la scaletta era tutta basata sul repertorio storico della band. A distanza di un lustro, il quartetto californiano ha, di fatto, raddoppiato la discografia in studio pubblicando, a partire dal 2017, quasi un album all’anno. Un segnale chiaro del fatto che il combo losangelino convive serenamente con il proprio passato, ma non è certo tornato sulle scene per raschiare il fondo del barile di un successo ormai lontano. Ne sono la prova i due lunghi set in cui sono suddivisi gli show di questo nuovo tour europeo: il primo, in larga parte basato sulla produzione recente, è composto prevalentemente da brani dell’ultimo album e di How Did I Find Myself Here?, mentre il secondo è dedicato interamente alla celebrazione del quarantennale di The Days of Wine and Roses, che viene eseguito per intero, con tanto di indicazione da parte di Wynn, di “girare l’LP” quando arriva il momento di When You Smile. Per la gioia di un pubblico per niente nostalgico, ma che, per ragioni anagrafiche (e quindi, in questo caso sentimentali e, perchè no, anche un po’ nostalgiche), si esalta quando ha la possibilità di tuffarsi nel passato.

La band sale sul palco con sobrietà, Steve Wynn parla poco, ringrazia, saluta, si abbandona a qualche battuta, lasciando alla musica il ruolo di protagonista e regalando una performance impeccabile in cui eleganza ed energia, melodia e rumorismo convivono meravigliosamente. Ma se, nella prima parte, un pubblico ipnotizzato segue immobile le digressioni psichedeliche di Wynn e Jason Victor, chitarrista che sa essere raffinato quanto “lisergico”, quando sulle note di Tell Me When It’s Over parte la tracklist di The Days of Wine and Roses, l’atmosfera si scalda immediatamente e nelle prime file è tutto un muoversi ritmico di teste canute, fino alla title track conclusiva.

Dopo due ore la giacca di Wynn si è scurita dal sudore, il caldo inizia ad essere faticoso da sopportare, ma al momento del bis nessuno ci pensa più di tanto: l’uno-due Still Holding On to You/Boston è da brividi.

Bologna, ancora una volta, ringrazia.

Daniele Follero

Locomotiv Club – Bologna
15 Ottobre 2022
Foto di Rudy Filippini

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