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THE DOORS

Lo spirito di un’epoca e l’eredità di Jim Morrison

John Densmore

Arcana

 

Verso il tramonto dei Sixties, i Doors incarnarono lo spirito del tempo, con un misto di anarchismo magico e ribelle ontologia panica. Che quel sogno potesse trasformarsi in un incubo, nel suo rovescio speculare, ovvero nella cruda giostra per un’eredità milionaria, chi avrebbe potuto sospettarlo? Non di certo i milioni di fan che nel principio pace & amore, non solo ci avevano creduto, ma ne erano stati partecipi avevendone nutrito il tessuto connettivo. Dopo la morte di Jim, quella visione incominciò a sgretolarsi, e il r’n’r si trasformò nella sua nemesi, il Denaro. In questo libro il batterista della band, racconta la sua verità sul processo che ha posto l’eredità di Jim Morrison sulle barricate così polarizzate: da un lato Ray Manzarek e Robby Krieger, dall’altro proprio Densmore e la famiglia Morrison, questi ultimi come strenui difensori dello spirito inconcusso del Re Lucertola. Densmore accusa i restanti Doors di aver “svenduto” (pubblicità) la musica dei Doors, e di averne usurpato la memoria e distorto così il valore artistico. Il libro risulta una cronaca – un po’ sciapa, solo a tratti toccante – del processo che alla fine porterà ragione a Densmore e all’asse ereditario di Morrison, dissertando sulla lercia avidità di Manzarek, sulla colpevole passività di Krieger, permeando così la lettura di un ineffabile nichilismo, come a dire che ogni sogno, come sempre, è la rappresentazione di un incubo a testa in giù. I Doors a pezzi.

Gioele Valenti

 

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