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THE BLACK DAHLIA MURDER – INGESTED – KARYBDIS

Londra, The Underworld
11 Aprile

Spietati come bestie inferocite e pronti a fare man bassa di tutto quello che trovano lungo il cammino del loro ennesimo tour europeo, i famigerati The Black Dahlia Murder sbarcano a grande richiesta nel Regno Unito, con una serie di concerti meritatamente sold-out. Dalla prima data a Bristol all’ultima nella capitale, dietro di loro resta solo la devastazione totale. Il concerto londinese parte con gli inglesi Karybdis con il loro death di stampo melodico ma ricco di attachi fulminei e venature, sin troppo simili al sound degli headliner. Il loro set attira comunque un buon numero di presenti, desiderosi di scaldarsi per essere pronti per il gruppo di supporto principale, che non ha bisogno di molte presentazioni: si tratta dei connazionali Ingested, una band particolarmente rappresentativa del death estremo anglosassone nell’ultimo decennio. Attivi dal 2007, gli Ingested si sono confermati come una realtà live imperdibile; ogni loro concerto (in particolare l’ultimo a supporto degli Obituary l’anno scorso) li consacra come performer di grosso calibro. I vocalizzi del frontman Jay Evans, il drumming forsennato di Lyn Jeffs, le chitarre imbizzarrite di Sean Hynes e Sam Yates e il basso abrasivo di Brad Fuller rendono letale il sound della loro macchina infernale. I loro quarantacinque minuti di gloria culminano con una nuova traccia, Mouth Of The Abyss.

Il pubblico ormai è pronto per i The Black Dahlia Murder, il frontman Trevor Strnad è l’ultimo a posizionarsi sul palco, sparando senza tregua le prime note inferocite del loro nuovo cavallo di battaglia Widowmaker, traccia portante del loro ultimo opus Nightbringers. Le ondate di volumi atroci e le sferzate di chitarra sono le costanti di questo set galattico, che culmina tra le rovine di Deathmask Devine e I Will Return, brano ferino e grandioso che chiude un memorabile concerto.

Testo e foto Fabiola Santini

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