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SUN KIL MOON

Universal Themes Rough Trade

BodyPartNelle otto tracce del suo settimo album da solista, Mark Kozelek fonde e alterna momenti quasi parlati, cantato acidulo dal fondo graffiato e picchi vocali dolenti a costruzioni mozzafiato di arpeggi come castelli maestosi e senza tempo, a cambi di ritmo e atmosfera che virano verso morbidezze blues o verso il rock con grovigli scuri di distorsioni, oppure accolgono ariose e cinematiche aperture orchestrali o code latine. La lunghezza dei brani, a tratti estenuanti e statici, può darsi derivi dalla voglia di affrontare sfide più ambiziose dopo gli elogi ricevuti per Benji, più “misurato” ed equilibrato nei tempi, elevato spesso a capolavoro. Soprattutto le parti parlate seguono le consuete dettagliate cronache diaristiche del quotidiano, con tanto di minuziosi riferimenti all’esperienza cinematografica nel film Youth di Paolo Sorrentino e ai giorni delle riprese, o con altre storie narrate con precisione prosastica, eppure anche dotate di disarmante evidenza, al pari di certi momenti strumentali dalla delicatezza pensosa (v. ad es. la pausa acustica in Cry Me a River Williamsburg Sleeve Tattoo Blues). L’artista conferma la sua levatura; sull’uomo, sul suo opinabile senso dell’umorismo e sulle accuse di misoginia, piovute su di lui per la canzone contro i War On Drugs o per il pubblico attacco “scherzoso” alla giornalista Laura Snapes, meglio sospendere il giudizio.

Magniloquente epica del quotidiano.

Ambrosia J.S. Imbornone

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