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STEVE HACKETT

Se c’è, al giorno d’oggi, un reduce della stagione d’oro del progressive in grado di mantenere viva quell’epopea, questi è sicuramente Steve Hackett. Dietro agli spessi occhiali che sfoggiava ai tempi dei Genesis, in pochi avrebbero indovinato si nascondesse una creatività talmente brulicante da permettergli di imbarcarsi in una carriera solista di durata trentennale. Oggi Hackett è un’istituzione del rock che continua a ricercare e sperimentare, dividendo equamente la sua carriera fra compositore di un prog contaminato da sapori esotici e fine interprete di litanie crepuscolari per chitarra classica. Che vi sia l’ormai fissa band elettrica, un’orchestra sinfonica o i fidi collaboratori del suo trio acustico, i suoi concerti sono forse le ultime testimonianze – assieme ai dischi che continua a sfornare con cadenza quasi annuale – di una stagione fra le più splendenti della storia del rock. Abbiamo voluto cogliere al volo l’occasione di intervistarlo: su Rockerilla di Marzo l’intervista di Matteo Meda.


Steve Hackett – Entangled on MUZU.TV.

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