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STEELWING

Londra | The Underworld | 2 Settembre

Una combinazione live vincente, quella degli svedesi di Nyköping Steelwing e dei connazionali di Uppsala Noctm: il metal tradizionalmente old school degli headliners, in contrasto con il rock più doomeggiante dei predecessori, rende questo concerto particolarmente appetibile per i londinesi più instancabili. La serata parte piuttosto a rilento con gli inglesi Seven Sisters: nonostante la presenza sul palco del frontman Kyle McNeill, il loro set non convince, sembra mancare sia la compattezza del sound, soprattutto a livello chitarristico, che l’entusiasmo da parte del pubblico. L’atmosfera cambia radicalmente con l’arrivo dei Noctum: il loro set parte alla grande con riff tecnici, complessi e ben calibrati, che si fondono alla perfezione nella moltitudine di sferzate di batteria e rendono i ritmi di base caldi e avvolgenti. La formazione scaraventa una successione di tracce particolarmente accattivanti tratte dai loro due full-length The Sceance e Final Sacrifice: il pubblico non smette di ballare fino alla fine, il loro set avrebbe potuto durare molto di più. L’arrivo degli Steelwing genera un entusiasmo collettivo diverso dai predecessori: i vocalizzi taglienti à la Bruce Bruce Dickinson di Riley colpiscono per l’irrefrenabile potenza nella successione di tracce, tratte principalmente dal loro cavallo di battaglia Zone Of Alienation. Il loro sound, a tratti più cupo e cadenzato, esplode in un folle turbinio di rabbia controllata: sembra di essere tornati nei mitici anni ottanta, quando il metal era puro nella sua essenza. Gli Steelwing si confermano bravi, capaci e soprattutto in grado di attirare un pubblico sempre più esigente.

Fabiola Santini (testo e foto)

 

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