Sofi Tukker: il report del live di Milano
Sophie Hawley-Weld (da Francoforte sul Meno, classe 1992) e Tucker Halpern (da Brookline, classe 1989). I Sofi Tukker sarebbero un’improbabile duo riempipista per qualunque generazione precedente, a causa di un calderone di sonorità mashuppate (anche se ben pre-confezionate) in grado di scombussolare gli ‘accademici dei generi’. Dalla loro (siamo negli anni 2000 e passa) la maestria di saper rimescolare le carte e mostrarsi come mamma li ha fatti: glamourosamente strampalati ma funzionali allo schema del pop-business anni 2010. Benedetta sia l’Università Brown (Providence, Rhode Island) che forse ‘rivolgendo’ lo sguardo all’Europa e posizionandosi nettamente sopra New Orleans ha risentito (nel cuore dei nostri generosi ragazzotti) di certi echi musicali dal passato. Sophie suonava bossa nova in un trio jazz e Tucker si dilettava come dj, nasce così il progetto artistico Sofi Tukker, unito da uno spirito colorato e fashionista ma soprattutto da due cuori graffiati dalla vita, in grado di prendersi la scena come spinti dalla forza di due leoni feriti. Esibirsi in Italia (dove col primo singolo ‘Drinkee’, nel 2015, scalarono le classifiche) nel bel mezzo della Milano Fashion Week non è semplice per nessuno, eppure, nonostante il locale non straripasse, i nostri son riusciti a trattenere e sconquassare il pubblico milanese (‘contaminato’ da stranieri in viaggio di lavoro perlafashionweek) con circa 1h e mezza di pop-live senza sosta a ritmi sostenuti di cassa e basso electro-dance pompatissimo. Bossa nova, house-dance, sonorità brasiliane e tocchi di elettronica glamour rimbalzano grazie ad un immaginario super-acid fatto di colori sparati un po’ ovunque tra look e luci da palcoscenico super-fluo. Magnetici, già da tempo iconici perché unici, saltellano come tennisti richiamando tra abitini e stacchetti il concept del nuovo album ‘Wet Tennis’. Vederli e sentirli dal vivo ci proietta in una dimensione pop-astrale 80s in realtà fuori dal tempo, dove un po’ tutti abbiamo 30 anni e la deep-house è il nuovo ‘acido’ ipnotico da cui dipendere per, improvvisamente, prendere altre strade senza porsi troppe domande. Samuel Chamey
Sofi Tukker @ Fabrique (Milano), 21.09.2022
Scaletta:
Intro-Energia
Best Friend
Original Sin
Kakee
Awoo
Summer in New York (Milan)
Sun Came Up / Emergency / Fuck They
Forgive Me
What a Wonderful World
Wet Tennis
House Arrest / Larry Bird / Swing / Batshit
Purple Hat
Drinkee