SOILWORK + KEEP OF KALESSIN
Londra | The Underworld |13 Novembre
“It’s been way too long London, it’s awesome to be back”: ecco come il frontman Björn Strid saluta il pubblico, stipato negli infieri dell’Underworld, accorso a vedere gli svedesi Soilwork. Sono passati tre anni dalla loro ultima presenza live a Londra, il benvenuto nel 2013 viene dato con un sold-out più che prevedibile. Il trio norvegese Keep Of Kalessin fa un ottimo lavoro di apertura: la batteria massiccia posizionata nel bel mezzo del palco crea una sensazione di imponenza nonostante le dimensioni ridottisime dell’ambiente. Il drumming di Vegar “Vyl” Larsen ha bisogno indubbiamente di grandi spazi per tutte le sferragliate di blastbeat che creano la struttura portante del sound di questa band attiva dal 1993. I Keep Of Kalessin live sono sinonimo di fuoco e fiamme, la loro formula melodic black / thrash è immediata. Il set si evolve alla grande con un risultato indubbiamente allettante, sia per i vocalizzi notevoli del frontman Arnt “Obsidian C.” Grønbech nel ruolo anche di cantante oltre che di chitarrista da quest’anno con la formazione ridotta a trio che per i volteggi del bassista Robin “Wizziac” Isaksen. Un line-up incredibilmente affiatato. Ed arriva il turno degli headliner: dopo i saluti iniziali, i Soilwork si lanciano nella loro maratona live melodic death che, anche questa volta, renderà omaggio alla loro carriera iniziata nel 1995. Ottimo il duello dei chitarristi Sylvain Coudret e David Andersson che si divertono a conquistare il pubblico con tanto di peripezie e sorrisi smaglianti. Il tutto in sintonia con sound e luci che definire perfetti è dire poco. La scaletta è ben costruita, si passa dai ritmi accattivanti di This Momentary Bliss in apertura alle atmosfere dai timbri più oscuri di Bastard Chain e Nerve. Una performance live alla quale non è mancato nulla. Ace!
Fabiola Santini
Ph: Fabiola Santini