RIVAL SONS cover story
Dance until the sun comes up!
di Mystery Flame
Già noti per le esibizioni dal vivo viscerali ed istintive che si possono definire tranquillamente come steaming-hot, i Rival Sons cercano la conquista del globo. Ce la faranno? La voce del loro frontman è così notevole e la musica così convincente e contagiosa che la sensazione immediata – anche per i novizi nei confronti di questa band – è quella di ascoltare un prodotto di classe e “fresco”, nonostante si tratti di puro, vecchio bluesy rock. Classici originali a parte, come Free ed – in primis – Led Zeppelin, il sound dei Rival Sons mi fa talvolta venire alla mente i Soundgarden quando si dileggiano in quel rétro-blues rauco, sensuale e bollente di arsura southern, ed i Black Crowes nelle belle ballate: siamo pertanto in compagnia della crème de la crème. I losangelini non paiono aver nessuna propensione verso il dark side di cui il rock ne è il tempio per antonomasia. Un’analisi superficiale identificherebbe una party-band che ha voglia di godersi la vita senza complicazioni…
Intervista di Fabiola Santini
Lo scorso marzo aprivate in Europa per i Black Stone Cherry, mentre negli Stati Uniti avete accompagnato gli Evanescence: sono stati entrambi tour di successo.
Scott Holiday (chitarra): Qui in UK, oltre ad avere una buona base di fan, abbiamo anche degli ottimi contatti con la stampa, una combinazione vincente che ci ha aiutati a costruire un vero contingente di supporto. Nel caso degli Evanescence invece fu proprio Amy (Amy Lee, cantante – nda) a richiederci come gruppo di supporto. Accettammo subito l’offerta e, tra l’altro, durante il tour siamo diventati buoni amici…
I losangelini sanno come trattare il loro bluesy hard rock: con spontaneità. I 13 pezzi sono stati scritti e registrati “di getto”, con pochi indispensabili takes. Fine ultimo, lasciare intatto il feeling di autenticità tanto necessario ad un genere così inflazionato…
Mystery Flame