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REMO ANZOVINO

Viaggiatore immobile

Egea Music

 

Remo Anzovino viaggia stando seduto alla tastiera del suo pianoforte a coda. Da lì orienta i suoi viaggi e la direzione di una musica che non conosce confini e spazia libera sul filo dei sentimenti, di una vena squisitamente romantica. Pianista, compositore, avvocato penalista di Pordenone, alla musica ha dedicato tutta la sua vita, cominciando a comporre per il teatro quando ancora era al liceo. Da allora non ha mai smesso di suonare e di comporre musica per sé, per gli altri, per la gente. Remo è uno che cerca il dialogo e lo trova attraverso il filo rosso delle composizioni. Ha già licenziato quattro album a suo nome e firmato tantissime musiche per il cinema muto, il teatro, la pubblicità. Appartiene alla categoria dei pianisti sull’Oceano della musica senza confini, quella categoria che va e muove tra Einaudi e Allevi, sino al Jarrett che si tiene alla larga dal jazz. C’è di buono che non assomiglia a nessuno. Viaggia da solo, in compagnia di qualche solista dell’orchestra, su un territorio di libera ispirazione dove si ritrovano i rigori della musica classica, le reiterazioni del minimalismo storico, i sentori del tocco jarrettiano. Chiude l’album 9 ottobre 1963 (Suite For Vajont) intensa riflessione sulla storia di una tragedia annunciata che, tanti anni fa, ha cancellato anche affetti personali del musicista.

Ugo Bacci 

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