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RAZORS OVER EUROPE

Londra | Electrowerkz | 3 Dicembre

 

Nonostante, a sorpresa di tutti, non abbia raggiunto il tutto esaurito, questo evento era uno di quelli estremamente attesi. Il Razors Over Europe, tour da headliner degli Shining di Niklas Kvarforth partito il 22 novembre a Berlino, arriva in UK con la prima  data a Londra.  La serata prevede forse troppe band di apertura per un gruppo sempre tanto amato dai londinesi e gli Shining mancano dalla capitale da  troppo tempo. Gli inglesi Vatigal Surrd aprono il sipario con il loro black metal, sembrano avere tutte le carte in regola ma non spiccano il volo come potrebbero con un audience più coinvolta.  Il fatto di essere stati chiamati all’ultimo  minuto a sostituire i norvegesi Crest Of Darkness, che hanno dovuto lasciare il tour all’improvviso per cause di forza maggiore, deve essere stato per i Vatigal Surrd  un compito difficile. Un’altra raffica di metal estremo made in UK  arriva dai Premature Birth: il loro set è ben impostato  grazie anche ai candelabri sistemati in palco come un’altare pronto per la messa nera.  Sono davvero bravi e sanno come tenere a bada il pubblico ma non quanto i successori. I polacchi Scutum Crux sono senza ombra di dubbio il gruppo migliore questa sera, headliner a parte: infradiciati di corpse-paint gli Scutum Crux si lanciano in palco con la sicurezza di chi vuole conquistare. Vortici di riffing e blast-beat rovinosi si fondono in un growling d’assalto. Seguono gli svedesi Sterbhaus, confermati alla prima edizione del Blastfest Festival insieme agli headliner (www.blastfest.no). Per loro si tratta del primo tour europeo e del primo live a Londra.  Non deludono:  sparano il loro blackened trash a mille  con il loro stile vigoroso costruito attorno a riff potentissimi.

Ed ecco il momento tanto atteso:  con lo sguardo cupo da anima in  pena carica di rabbia arriva sul palco come una bestia inferocita il carismatico frontman Niklas Kvarforth alla guida della sua legione pronta alla distruzione totale. Le sue esplorazioni creative negli infieri emergono in Submit to Self-Destruction. L’intro di Förtvivlan, Min Arvedel il loro cavallo di battaglia e futuro classico si fonde nell’accenno dei primi accordi di Sweet Child Of Mine dei Guns N’Roses: una miccia che fa esplodere l’audience. I vortici gererati dagli intrecci di chitarra spezza catene di Peter Huss culminano nell’accattivante Han Som Hatar Människan dall’ultimo album Redefining Darkness.  La venue semivuota non rende loro giustizia: ciò nonostante, questo è il classico show che da solo non basta. Gli Shining sono una band sa seguire e vedere live a più riprese  per captarne l’essenza e  rimanerne volutamente e dannatamente intossicati.

Fabiola Santini

Ph: Fabiola Santini

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