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PRETENDERS

Le otto tentazioni del rock’n’roll virato in rosa

di Aldo Chimenti

Se c’è un modello estetico che connota la musica dei Pretenders sin dagli albori della loro carriera (oggi al traguardo del quarantennale), esso è riconducibile ai fasti della Swinging London. Le cover su brani dai repertori di The Kinks e Small Faces parlano da sole, ma qualora non bastassero a corroborare detta tesi, se si spulcia nella discografia singoli, salterà all’occhio il titolo di Swinging London, il primo dei due brani sul lato B di Brass In Pocket: la prova regina. Il beat era nelle loro corde, così come il rock’n’roll affascinato dal mito della Bristish Invasion in piena epoca punk e post-punk. Ma i Pretenders facevano la differenza a prescindere, capeggiati da una front-girl da urlo come Chrissie Hynde, dama fra le dame della new wave britannica la cui voce screziata muoveva ad innamoramento subitaneo, specie quando il punk melodico delle origini garriva sulle estensioni del suo canto selvatico. Neppure loro furono immuni dal virus esplosivo del punk, spesso riaffiorante dagli accordi delle loro canzoni giovanili. Come appunto nel caso della travolgente The Wait, confinata sul lato B del loro singolo d’esordio Stop Your Sobbing, il celebre classico sixties dei Kinks ridisegnato con una pronuncia rispettosa e sferzante ad un tempo, a conferire nuovo smalto a quel refrain memorabile. Una folata d’energia incendiaria la si ritrova poi nella sfolgorante rapsodia punk di Tattooed Love Boys, frustata da riff di chitarre spumeggianti e tempi in levare mozzafiato, back side di un’altra ballata dal respiro retrò semplicemente titolata Kid. Il terzo ed ultimo singoletto datato ’79 sforna un tris di titoli alquanto sfiziosi: dal languido Brass In Pocket, che tinge di rosa gli accordi di una danza maliarda e sensuale, al vibrante freakbeat strumentale del summenzionato Swinging London, per finire con le posture sghembe del blues urbano Nervous But Shy. Il successivo Talk Of The Town, arrivava nel mese di marzo 1980, morbido intrigo di melodie sinuose cullate su cadenze mid-tempo altrettanto avvolgenti. Sul lato 2, Cuban Slideha un riff di chitarra che macina movenze glam e hard rock in un sol colpo. La struttura sincopata di Message Of Love, il quinto 7” del cofanetto in parola, sfodera energie che s’incendiano al ruggito delle corde distorte, mentre sul retro campeggia il pop iridato di Porcelainche non diserta la falsariga della scrittura frontale e del groove trascinante. La vera chicca della situazione risiede nel 45 giri arancione di What You Gonna Do About It (licenziato in origine come allegato a Flexipop magazine), brano già portato al successo dagli Small Faces nello splendore del power pop smaccatamente brit, qui affiancato da un’originale versione demo di Stop Your Sobbin’. Ben tornito ma forse un po’ di maniera il piglio rockeggiante e tremulo di Day After Day, mentre lo strumentale InThe Sticksha l’appeal della western song spensierata che desta memorie (e endorfine) da festa-gozzoviglia in casa. Lo spleen romantico di I Go To Sleep, ottavo ed ultimo reperto della presente carrellata, proviene ancora dal catalogo dei Kinks, una soft ballad lunare che offre terreno e vapore ai vocalismi trasognati di Chrissie Hynde, abbinata sul retro del piccolo microsolco ad un paio di frammenti live (l’incantevole The English Rosese il beat gravitazionale di Louie Louie) che completano l’operazione UK Singles 1979-1981, lussureggiante cofanetto limitato in arrivo per il RSD nella giornata del Black Friday. Appuntamento non derogabile. 

PRETENDERS

UK Singles 1979 – 1981

Vinyl Box 8×7” Single Rhino/Warner

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