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post-CSI

Non una reunion, ma forse un nuovo inizio | 

Quel che deve accadere, accade, e su quel che è accaduto non si deve mai smettere di riflettere. Ecco in estrema sintesi il senso di una indimenticabile avventura artistica che si rimette in moto quindici anni dopo il clamoroso e doloroso strappo che ne aveva imposto lo stop, e insieme la ragione di un progetto nato da una delle tante e oscure “questioni private” sommariamente risolte nel corso della cruenta lotta di liberazione dal nazifascismo.

I Post-CSI, dunque, e il Breviario Partigiano raccolto proprio per iniziativa di Massimo Zamboni, il primo responsabile dello scioglimento dei CSI.

Ci sono voluti tre buoni lustri perché le ferite prodotte da quella separazione potessero cicatrizzare e quasi tutti i protagonisti di quella vicenda si ritrovassero di nuovo insieme su un palco. Non solo per riprendere in mano al cospetto dei fan rimasti “orfani” della loro musica le canzoni che avevano scandito la loro marcia verso i vertici della scena rock indipendente nazionale, ma soprattutto per accorgersi che, al netto della nostalgia per il bel tempo che fu, potevano ancora coagulare stimoli, interessi, passioni e impegno intorno ad un progetto nuovo e del tutto coerente con i loro trascorsi.

Elio Bussolino ne parla approfonditamente con Massimo Zamboni e Gianni Maroccolo nella lunga intervista pubblicata su Rockerilla Maggio.

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