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Pink Floyd

Un muro che non crolla

 

Dopo le edizioni deluxe di The Dark Side of the Moon e Wish You Were Here, la Emi pubblica la versione rimasterizzata di The Wall in un box che, tra tanti feticci discografici per appassionati e collezionisti, contiene due interi cd di versioni demo.

Documenti importanti per far luce sul processo compositivo che ha dato vita alla prima rock opera multimediale.

 

E’ molto difficile immaginare che la più celebre rock opera della storia della popular music, sia stata partorita da una band in piena crisi e con le possibilità di poterne uscire ridotte al minimo. Eppure, quando i Pink Floyd tornano in studio dopo un lungo periodo di pausa seguito al logorante “Pink Floyd in the flesh tour” del 1977, sono davvero sul punto di esplodere. L’abbandono di Rick Wright, a causa delle forti divergenze con Waters, poco dopo l’inizio delle registrazioni (il tastierista accetterà di partecipare al tour successivo, ma solo in qualità di turnista), sembra essere il colpo mortale a una band che di collettivo, alla fine del 1978, ha solo il nome.

Dopo l’uscita degli album solisti di Waters, Gilmour e Wright, del resto, tutto fa pensare che sia impossibile anche solo ipotizzare un degno seguito di album come Wish You Were Here e Animals.

La storia del rock, però, è fatta di strane alchimie, che, a volte, poco hanno a che vedere con il mero calcolo e riescono a rovesciare i presupposti iniziali…

Su Rockerilla di Aprile trovi l’articolo completo di Daniele Follero

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