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PHILIP GLASS

14 novembre | Parma | Teatro Regio | Barezzi Festival

Negli anni novanta, il grande compositore americano Philip Glass, tra i padri del minimalismo, decise che era giunta l’ora di migliorare le proprie performance come pianista. Al pianoforte, infatti, Glass aveva dedicato parecchia musica tra la quale le celeberrime Metamorphoses, che incise nel 1989. Per sé stesso scrisse pertanto questo primo libro di Ètudes, dieci in tutto, dove tutti i topos dell’estetica di Glass vengono esplicitati in un caleidoscopio di colori pianistici. A questo primo libro ne seguì un secondo, con altri dieci studi nei quali, sorprendentemente, emerge un lirismo neoromantico di struggente bellezza.

Puntuale, si presenta sul palco del Teatro Regio di Parma e nel suo inglese bonfonchiato spiega appunto la storia di questi Ètudes, eseguendo i primi due al piano egli stesso e affidando ad altri tre pianisti a turno l’esecuzione dei restanti otto per poi re-introdurre il secondo ciclo e terminare con l’esecuzione del decimo studio dal secondo libro, davvero commovente per l’intensità revisionista con la quale Glass si è progressivamente distaccato dal puro minimalismo per rivisitare la grande tradizione sinfonica americana.

Tra i pianisti spicca per talento, abilità interpretativa, tecnica impressionante e profondità conoscitiva la giovane giapponese Maki Namekawa che, ha peraltro registrato l’integrale degli studi nel 2014.

Un concerto impeccabile e storico, il primo di Glass nel nostro Paese.

Massimo Marchini

 

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