NOTHING BUT THIEVES
Milano | Arci Biko | 10 novembre
La fila interminabile di gente fuori dal piccolo Arci Biko era tutta per la band-spalla dei Muse estivi (in quel di Roma) Nothing But Thieves. Localaccio postaccio dalla cancellata horror, dall’ingresso “cunico-lo(culare)” ma dall’ampiezza e dal respiro muscolare elettrizzanti. Conor Mason (cantante), Joe Langridge-Brown e Dominic Craik (chitarre), Philip Blake (basso) e James Price (batteria) in 5 mq di palco (quasi ad altezza spettatore) riescono a sprigionare la stessa energia del Rock in Roma. Dall’Ippodromo alla “stalla” il passo è breve e Mason si culla gli adoratori milanesi aspettando i Re Magi in quel di Aprile 2016, quando l’Under My Skin tour toccherà la Britannia in lungo e in largo. La muscolarità degli spazi stretti, delle luci laser puntate negli occhi e delle braccia a 2 cm dal naso sono un motivo in più per sparare a tutto volume il debut album appena uscito Nothing But Thieves, irradiando perdizione con brani quali Wake Up Call, Ban All The Music, Itch, Trip Switch e Honey Whiskey. Sensibilità pop, guitar-based rock e una buona dose di indie-rock filtrato da falsetti e bombardamenti vocali potentissimi (per la stazza del cantante) celebrano il momento d’oro di una sana miscela rock alla prova del live A.D. 2015. Siamo di fronte alla nuova rivelazione UK che potrebbe ambire (in mancanza di concorrenza) a prendere il posto dei Muse da qui a 5 anni. Teneteli d’occhio ma soprattutto orecchie aperte, ogni brano ha un potenziale altissimo che ci porta a scoprire chi si cela dietro le quinte: Julian Emery, chitarrista appassionato di Rush e AC/DC che negli anni ha lavorato con Enrique Iglesias, Atomic Kitten, Kym Marsh, Blue, Annie Lennox e tanti altri. Una garanzia di atleticità ritmica e frizzante freschezza melodica.
Matteo S. Chamey