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MYRKUR

Londra | The Underworld | 27 ottobre

M Amalie Bruun, in arte Myrkur, si presenta dal vivo per la prima volta in assoluto con due concerti. Dopo lo show nella natia Copenhagen, è la volta di Londra. Ad aprire questa serata elitaria, ci sono gli inglesi Jøtnarr: il trio di Colchester si era già fatto notare aprendo il concerto dei Coffins, in occasione del loro ultimo tour europeo e questa sera si conferma come una delle realtà black metal/crust anglosassoni più interessanti. Il loro sound non conosce cali di tensione, soprattutto a livello di vocalizzi. Chris Moore è un ottimo frontman e sa trasmettere una forza brutale ma anche attimi di contemplazione.

Per i Jøtnarr l’atmosfera è sfavillante e le temperature sono elevate sin dall’inizio del concerto e si mantengono tali anche per la band successiva, i connazionali Fen.

Con il posizionamento sul palco del batterista Derwydd la reazione del pubblico è incontenibile e ci si rende conto del seguito che questi ferrati londinesi hanno acquisito nel corso della loro brillante carriera, iniziata nel 2009 con l’uscita del capolavoro The Malediction Fields. Con i Fen siamo in territorio tipicamente atmospheric black metal e l’aggettivo atmospheric non sta ad indicare solo una vasta ricchezza compositiva ma anche un notevole coinvolgimento emotivo.

Il pubblico sembra pervaso da un’irresistibile forza magnetica, il sound è semplicemente perfetto in tutta la sua intensità. Intanto l’attesa per Myrkur è palpabile.

Sembra impossibile che una donna così minuta abbia la carica di un branco di leoni pronti all’attacco. Dopo l’intro sensuale e romantica di Frosne Vind suonata al piano con grazia e classe sublimi, l’artista si posiziona in mezzo al palco imbracciando la sua chitarra come un’arma da fuoco. La sequenza dei due brani che seguono: Jeg Er Guden, I Er Tjenerne e Mordet lascia tutti a bocca aperta. Una performace da elogiare per bravura e originalità.

Fabiola Santini (testo e foto)

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