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Martyn Bates

Martyn Bates è un esempio di artista che, senza episodi eclatanti ma con una dedizione continua e tenace, ha resistito alle mode e al tempo (le prime tracce in compagnia di Peter Becker con gli Eyeless in Gaza risalgono al 1980) provvedendo sempre a rinnovarsi con estrema semplicità e genialità, percorrendo strade davvero singolari e personali, esplorando territori di confine che rendono la sua ricerca musicale ancora oggi estremamente attuale e poetica. Martyn fa parte della schiera dei musicisti “obliqui”; dotato di una vocalità strepitosa, calda, avvolgente e significativa, si pone tra futuro (avanguardia, computer, rumorismo) e passato (ballate, folk britannico) con un linguaggio assolutamente unico. Oltretutto Martyn non si ferma mai: la sua discografia non presenta interruzioni o momenti di riflessione. In occasione dell’uscita del suo nuovo cd Unsung (Ambivalent Scale Recording), altra perla completamente acustica, lo abbiamo raggiunto per intervistarlo… Su Rockerilla di Aprile l’intervista di Francesco Paolo Paladino.

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