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M83

Torino | sPAZIO211 | 26 agosto

Quello di M83 era uno degli appuntamenti più attesi del TOdays, unica data italiana della formazione transalpina creata, diretta e forgiata dal carismatico Anthony Gonzalez. Stiamo parlando di un giovane talento che ha spopolato su ogni fronte e latitudine, premiato da successi planetari come quelli conseguiti per Hurry Up, We’re Dreaming (che gli valse la nomination al Grammy 2013) e il singolo estratto, nonché hit stratosferica, Midnight City; già headliner di eventi live prestigiosi e autore di importanti colonne sonore come Oblivion di Joseph Kosinski e il più recente Suburra del nostro Stefano Sollima. Dopo le ragguardevoli, seppur stringate, esibizioni di PUGILE, NIAGARA e gli apocalittici IOSONOUNCANE, il grande palco di sPAZIO211 si accende alle luci dei neon colorando le geometriche strutture di scena come a formare una cornice di prospettive futuribili e maestose, perfetta estensione visiva ai viaggi musicali di M83 (e la sua affiatatissima band di compagni in armi) che terranno banco per oltre un’ora di prestazioni scientemente architettate. Di fronte al palco un fiume umano in stato di delirio ed ipnosi collettiva, catalizzato dal vortice di ascolti/visioni che crescono di secondo in secondo con le mirabili prodezze strumentali messe in campo dai Nostri, con Gonzalez che entra in contatto emotivo con la folla incitandola alla partecipazione corale. Uno spettacolo avvincente, epico, evocativo, prevalentemente basato sull’esecuzione di brani tratti dai repertori del nuovo album Junk e dell’opus magnum Hurry Up, We’re Dreaming, forieri di dinamiche vibrazionali in continua evoluzione, giocate in modo concept come un itinerario di spazi narrativi messi a regime tra saettanti chitarre elettrificate, ariose tastiere analogiche, sensuali parti di sax, progressioni di ritmiche gravitazionali, nubi di impulsi cibernetici calcolati al metronomo, scie di cori celestiali che solcano i paesaggi della galassia M83 conferendoli di una nota lirica conturbante, mesmerica, pervadente. Un rovello di tessiture aeree e viscerali al medesimo tempo, di atmosfere siderali, di solenni metriche downtempo e di elettroniche pulsanti, espresse secondo uno stile di scrittura estremamente elaborato che finisce col risultare più convincente in sede live che su disco, in grado di regalare esperienze estatiche o comunque stati di grazia perdutamente contagiosi. Mentre le linee armoniche si espandono, si intrecciano ed arricchiscono di sviluppi strutturali ricercatissimi, come danze floydiane a largo respiro, come valzer astrali e beat postatomici che fluttuano nelle vertigini sospese della dimensione suono. A materializzarsi sulla ribalta di sPAZIO211 la sera del 26 agosto è stata una spirale di trip ipnotici senza soluzione di continuità, un universo di sogno al limite della perdizione acustico-emozionale. Potenza del pop melodico targato M83.

Aldo Chimenti

 

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