Top

LITTLE STEVEN

 Soulfire | Wicked Coll/Big Machine

L’ultimo segnale di Little Steven risaliva al 1999, a Born Again Savage. Così, seguendo il gioco delle combinazioni, Little Steven ha deciso di registrare e licenziare Soulfire, album riassuntivo di una carriera trascorsa in buona parte a fianco di Bruce Springsteen. Ascoltando il disco vien subito da pensare al rock del Boss ma in fondo è logico che sia così. In Soulfire Little Steven mette un pugno di “fotografie” che ripercorrono la sua carriera d’artista, performer, compositore e produttore. In scaletta diverse cover e due inediti, a partire dagli album di Southside Johnny & Asbury Jukes, tra soul, rock, blues e rhythm’n’blues. In compagnia del suo vecchio gruppo Disciples Of Soul, Little Steven spazia da The Blues Is My Business, pezzo blues inciso da Etta James, a I’m Coming Back dall’album Better Days di Southside Johnny. Una canzone è scritta a quattro mani con Steve Jordan (Ride The Night Away), un’altra con Bruce (Love On The Wrong Side Of Town). Little Steve ntorna ai fiati che gonfiano i polmoni del rock chitarristico, regala enfasi al soul, picchia in testa al doo-wop di I Don’t Want To Go Home, la prima canzone che ha scritto. Il risultato è un disco fatalmente springsteeniano come solo little steven può fare.

Ugo Bacci

 

Condividi