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‘LISTEN’: la recensione del film di ANA ROCHA DE SOUSA

Londra periferia, Bela e Jota, coppia di immigrati portoghesi in serie difficoltà economiche, sono gli amorevoli genitori di tre figli, Diego, Lu sorda a causa di una meningite e la piccola Jess di circa 12 mesi.
Dopo una segnalazione da parte della scuola di Lu perché la bambina ha strani lividi sulla schiena, arrivano gli assistenti sociali e la situazione precipita perché i piccoli rischiano essere collocati forzatamente in adozione.
Tema centrale del film è l’incapacità di ascolto – da cui il titolo – data dalla condizione di handicap della bambina, ma anche dalle istituzioni, che nel nome dei rigidi protocolli e della burocrazia agiscono in modo ingiusto e crudele.
Ana Rocha de Sousa, portoghese che ha studiato alla London Film School, colpisce lo spettatore con una narrazione scarna, essenziale, ponendo interrogativi su chi decide se un genitore assolve bene i suoi compiti e sul modo in cui le istituzioni possono e devono essere di supporto.
Impegno sociale e stile ricordano il cinema di Ken Loach, così attento ai problemi delle classi più disagiate.
La regista ha affermato di aver iniziato a pensare a questa storia dopo aver letto su un giornale di una situazione simile, accaduta a immigrati portoghesi in Gran Bretagna, cosa che l’ha portata a un lungo lavoro di documentazione per comporre questa riuscita opera di denuncia. Eleonora Serino

‘LISTEN’ di ANA ROCHA DE SOUSA

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