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Le elegie soft dei WOLF ALICE

La formazione londinese dei Wolf Alice, con soli due EP e tre album in studio a partire dal 2013, ha costruito una solida fan base e una credibilità crescente, culminata con la candidatura ai Grammy nel 2016, nella categoria Best Rock Performance, e la vittoria, nel 2018, del prestigioso Mercury Prize con il disco Visions Of A Life. I “lovechild del folk e del grunge”, come li ha definiti il magazine Clash al loro esordio, propongono una formula accattivante di alternative rock che attinge a piene mani dalla tradizione classica e sintetica anni ’90 e ‘2000, regalandoci suggestioni variegate e trasversali, che spaziano dal brit-pop allo shoegaze e al trip-hop, non disdegnando un’inclinazione soul e una vocazione dreamy, grazie soprattutto alla voce eterea e allo stile interpretativo della cantante, chitarrista e compositrice Ellie Roswel.

Li abbiamo intervistati alla vigilia dell’uscita del loro terzo lavoro, Blue Weekend, una tappa importante del loro percorso artistico, che testimonia – una volta di più – la maturità e la consapevolezza raggiunta dai quattro ragazzi di North London. 

Su Rockerilla Giugno l’intervista di Valentina Zona

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