LE CASE DEL FUTURO
Disastro
Le ardite visioni architettoniche di questo quartetto bresciano portano una ventata nuova nella scena underground nazionale, pur facendo ricorso a materiali da costruzione ben consolidati: la psichedelia ipnotica di Spacemen 3 e My Bloody Valentine, l’indie-rock cantautorale di chiara matrice italiana e un tocco dream-pop che non guasta mai. Un impatto strumentale molto attraente, con un magistrale controllo della stratificazione di campi elettrici in leggera saturazione, i reticoli portanti delle chitarre e l’armonico sventagliare dei ritmi, contrastano con un’espressività vocale un po’ troppo omologata per convincere fino in fondo; ma sono giovani pieni di risorse, e il tempo è dalla loro parte.
Enrico Ramunni