LABELS MAP
Continuiamo il nostro tour negli USA, la patria dove il soul è nato. Negli USA la tradizione soul è ancora molto forte e sono centinaia le piccole etichette che ripropongono soul e funk con sonorità fedeli al passato.
SECRET STASH RECORDS
Fondata da Eric Foss nel 2009 a Minneapolis, Minnesota, questa etichetta inizia specializzandosi in ristampe solo in vinile di vecchi classici di black music spesso dimenticati. Gli interessi della casa discografica non si limitano alla scena statunitense, ma ripropongono anche artisti africani degli anni 70 come Peter King, leggenda dell’afrobeat, K. Frimpong and his Cubano Fiestas, i messicani Grupo Oz, i congolesi Vis-A-Vis, ecc.. La Secret Stash ristampa anche nomi del soul ormai dimenticati, gruppi che incisero dischi e lavorarono nel Minnesota:The Valdons, una funk band locale attiva negli anni ‘70 e titolare di una manciata di singoli; Wanda Davis, soul sister che aveva registrato un unico singolo; Alvin Cash & the Registers, ed altri ancora. Riesce anche a riportare alla luce il grande Mickey Murray, autore dell’hit Shout Bamalama, riproposto anche da Otis Redding ad inizio carriera, e ne ristampa il secondo ed ultimo album, quel capolavoro di People Are Together, che a detta dell’autore, forse non venne mai realmente pubblicato nel 1970.
Il vero salto di qualità l’etichetta lo spicca tuttavia nel 2013, quando riesce ad attrezzare uno studio di registrazione dotato unicamente di strumentazione d’epoca. Lo studio era stato inizialmente progettato e realizzato a servizio della house band dell’etichetta, The Lakers, ma ben presto è diventato un punto di riferimento per le diverse scene musicali locali e non solo per effettuare registrazioni di alta qualità vintage style. In questo studio torna ad incidere Sonny Knight, dopo oltre 50 anni di assenza dal music business. Il primo album del 2014 si intitola I’m Still Here, a voler sottolineare con forza il ritorno sulle scene del vecchio leone, ed è un autentico capolavoro: da brividi il leggendario riff di fiati di I’m Still Here Part Two! L’anno dopo è la volta di un doppio dal vivo, che vede riproposto il primo album in versione live e con l’aggiunta di alcune cover d’effetto. Nel 2016 esce Sooner Or Later con tutti brani originali. Quindi l’attività della band subisce uno stop forzato a causa della neoplasia tumorale diagnosticata al frontman e alla sua necessità di interrompere l’attività artistica per sottoporsi alle terapie del caso.
GEMCO RECORDS
L’etichetta è specializzata in deep soul e R&B e nasce dalla fusione di due piccolissime label: la Outta Sight Records di Nashville, fondata da Bill Elder nel 2006, e la Element Records, fondata ad Atlanta da Spencer Gam e Jeff Jackman. Le due etichette mettono a disposizione i propri artisti: la prima porta in dotazione Charles Walker & the Dynamites, la seconda Ruby Velle & The Soulphonics.
Anche Charles Walker è un protagonista del genere della prima ora. Le sue prime incisioni risalgono al 1964, sotto il nome di Little Charles and the Sidewinders, di cui l’etichetta Soul-Tay-Shus ha curato nel 2000 una raccolta esauriente. I primi dischi della band sono stati pubblicati sotto il nome di The Dynamites featuring Charles Walker, ma negli ultimi due album Charles ha ripreso il posto che merita. Lo stile è quello soul classico e tutta la produzione, quattro album all’attivo e altrettanti singoli, non manifesta cali di prestazione. Diverso il discorso per Ruby Velle & the Soulphonics. Hanno pubblicato un unico album, It’s About Time, nel 2012 ed hanno riscosso un buon interesse generale. Il singolo, My Dear, per numero di visualizzazioni è stato “single of the week” su iTune R&B charts. Alla luce della scarsissima promozione e dell’esiguo budget per la realizzazione del disco, il risultato è effettivamente sorprendente. In Europa l’album è passato quasi inosservato, ma coloro che hanno avuto modo di ascoltarlo ne hanno apprezzato appieno la miscela di Georgia Soul: le sonorità a cavallo dei ‘50 e ‘60 e la voce indolente e volitiva di Ruby fanno di It’s About Time uno degli album soul più riusciti del decennio. Mentre si attende la seconda uscita di questa band, l’etichetta ha in cantiere la pubblicazione di un nuovo gruppo, The 200’s, sul quale non sono circolate molte informazioni. Il sito della label ha tuttavia anticipato l’ascolto di alcuni brani assai promettenti.
UBIQUITY/LUV N’HAIGHT
Qui non parliamo di una piccola etichetta, ma di una vera e propria industria culturale americana, un marchio che non è solo musicale, ma si allarga dalla moda all’organizzazione di eventi incentrati sulla cultura afroamericana. L’etichetta californiana è specializzata prevalentemente nella ristampa di vecchi artisti o nella produzione di nuove proposte legate alla black music in tutte le sue declinazioni. Nel mare magnum di produzioni dell’etichetta, trovano spazio anche artisti che si ispirano al soul e tentano di riprodurre quelle atmosfere arricchendole di suoni nuovi. Questo è il caso di Monophonics e di Shawn Lee. I primi sono alfieri di un soul psichedelico moderno. Il loro terzo album, In Your Brain, è a tutt’oggi uno dei più venduti dall’etichetta. Shawn Lee invece è un artista molto poliedrico, aperto a qualsiasi tipo di collaborazione: ha alle spalle una produzione discografica importante nei numeri e piuttosto eclettica, che spazia da sonorità funky soul classiche trattate con le moderne tecnologie digitali, come in Soul In The Hole del 2009, a svariate sperimentazioni con la Ping Pong Orchestra, al rifacimento con le tablas di Bongo Rock, primo album della Incredible Bongo Band, sotto lo pseudonimo Shawn Lee’s Incredible Tabla Band, fino a collaborazioni con l’arpista giapponese Bei Bei. La sua discografia alterna momenti di grandioso soul con venature funky, ad altri estremamente sperimentali, che disorientano l’ascoltatore proprio per la sua grande vena creativa.
La Ubiquity, oltre a scoprire vecchie gemme di raw funk e deep soul, apre il suo catalogo anche a nuove proposte provenienti dagli angoli più disparati del pianeta. Come i russi The Soul Surfers, dei quali parleremo più avanti a proposito della scena soul nella ex URSS.
Un altro progetto particolare è quello del combo Brownout, che con il nome di Brown Sabbath ripropone i classici della band inglese di hard rock rivisitati in chiave latin soul.
La Luv N’ Haight, sottoetichetta della Ubiquity, ha contribuito a riportare in sala d’incisione i texani The Relatives, una gospel funk band attiva negli anni ‘70. dopo anni di silenzio. Hanno realizzato 2 album, il primo nel 2013 per la Yep Roc ed il secondo, Goodbye World, l’anno scorso. The Relatives si rifanno alla tradizione dei gruppi vocali che usavano abbinare le loro performance canore a coreografie di grande effetto.
G.E.D. SOUL RECORDS
Etichetta fondata nel 2007 in Tennessee da Dave Singleton e Nick DeVan con il preciso intento di produrre musica nei loro Poor Man Studios secondo i più tipici standard tecnici affermatisi negli anni ‘60. L’etichetta non vanta un vasto catalogo, meno di una trentina in tutto i titoli, ma il livello degli artisti della scuderia risulta mediamente piuttosto alto. A partire da DeRobert & The Half-Truths, house band della label. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire la sua corporatura, il cantante DeRobert è dotato di una voce calda, morbida e vellutata. Il gruppo ha al proprio attivo due album ed una manciata di singoli. Mentre il primo disco mostra un suono ispirato al modello Stax anni ‘60, il secondo introduce più elementi smooth funk e colpisce per la sua originalità. I musicisti di questa label sono coinvolti nei diversi progetti dell’etichetta. È il caso di Dee Adams, vero nome di DeRobert, che è alla guida anche del progetto Sky Hi, funk soul band più votata al lato romantico del genere e titolare di 3 album, 2 EPs e un paio di singoli. Altra band dell’etichetta sono AJ & The Jiggawatts, formazione più incline al funky soul e in linea con la tradizione black del Tennessee, così come si evince dal solo e apprezzabilissimo album pubblicato nel 2014. Attendiamo con curiosità il seguito, anche in considerazione del fatto che vedrà la luce sotto l’egida della Colemine.
La carrellata sull’etichetta si chiude con due band strumentali: The Coolin’ System, con la loro miscela di soul jazz, e Magic in Threes, progetto musicale curato dai due fondatori della casa discografica e decisamente orientato ad un soul cinematico.
INNOVATIVE LEISURE
Questa interessante indie californiana non è specializzata in soul music e tuttavia nel suo catalogo vanta la presenza di Nick Waterhouse, giovane soulman bianco che ha già realizzato tre album a proprio nome. Il primo, Time’s All Gone, s’è imposto all’attenzione degli appassionati per la freschezza e la vivacità delle composizioni e soprattutto per la scelta di ispirarsi a Ray Charles piuttosto che ai suoni di Memphis o della Motown. Nel disco spicca la presenza alla batteria di Ty Segall, in prestito dalla scena rock psichedelica californiana. Dopo un secondo album meno brillante, Waterhouse è tornato a collaborare con il produttore ed ingegnere del suono Michael McHugh, e il risultato è stato Never Twice, un eccellente esempio di rhythm n’ blues moderno.
COLEMINE
L’altra grande soul label americana, che si sta imponendo all’attenzione mondiale per la qualità dei suoi artisti, le proposte innovative e una produzione impeccabilmente vintage anche sotto il profilo grafico e del packaging – la sua predilezione per il tradizionale supporto vinilico traspare già dal logo di cui si è dotata – è stata fondata da Terry Cole in Ohio nel 2007. Tutto è iniziato per puro caso, con la produzione di un album di hip hop, a cui ha fatto seguito la nascita dei Jive Turkeys, la organ funk band che ha proiettato Terry e i suoi alla scoperta del funky e del soul e trasformato un insegnante di biologia in un punto di riferimento della musica afroamericana mondiale.
Gli artisti che incidono per la Colemine sono tantissimi e, a differenza di altre etichette, sono in prevalenza giovani che solo raramente si avvalgono di vecchie glorie del soul sopravvissute agli anni bui. L’etichetta inoltre spazia molto fra i generi dal soul all’afrobeat.
Nel catalogo Colemine figurano gli Orgone, soul funk band già titolare di sette album che hanno sapientemente introdotto elementi tecnologici innovativi su basi roots; gli Ikebe Shakedown, che si rifanno smaccatamente ai suoni afrobeat ispirati dal maestro Fela; i Jungle Fire invece ripropongono una miscela di afrobeat funk e soul in salsa latin ispirata al grande maestro Pucho e ai suoi Latin Brothers. Sul piano più tradizionalmente soul troviamo i Gene Washington & the Ironsides, una delle poche formazioni Colemine ad avere un frontman che vanta un’esperienza nell’epoca d’oro del soul; i Soul Scratch, che hanno appena pubblicato un album e Durand Jones & the Indications, autori di un album straordinario e destinati ad una brillante carriera nel circuito del nuovo soul. Infine non possiamo non nominare le due band strumentali dell’etichetta, i citati Jive Turkeys, house band della label, e The Sure Fire Soul Ensemble, che introducono elementi di soul jazz e afro jazz nei loro due dischi assolutamente imperdibili. La label conta inoltre su numerosi altri nomi, alcuni dei quali hanno inciso anche con altre case, ma la qualità dei lavori della Colemine, ormai paragonabili a quelli della Daptone, stanno via via attirando sempre nuovi artisti.
STELLE “SOLITARIE”
Oltre alle case discografiche specializzate nel genere, negli USA circolano un sacco di artisti che si ispirano al soul e al funk e che per i più disparati motivi o incidono per etichette proprie, oppure hanno raggiunto un buon grado di notorietà e siglato contratti con major, a dispetto del fatto che le loro sonorità vintage siano poco di moda tra i giovani.
Tra questi artisti vanno citati Cody ChesnuTT, Aloe Blacc, Brenda Boykin, Leon Bridges, Black Joe Lewis and the Honeybears, le regine del soul Bettye Lavette e Mavis Staples e il ritrovato Don Bryant. Non ci dilungheremo molto su questi artisti, perché molto noti e già beneficiari di una promozione molto forte. Val di più la pena soffermarsi invece su quelli che ancora non godono di grande fama e già hanno prodotto e pubblicato dischi come indipendenti.
Iniziamo con Lisa & the Lips, ovvero i Bellrays di Lisa Kekuala e Bob Vennum allargati ad una sezione di fiati e organo. La formazione esibisce un soul molto energico dal quale traspaiono le radici punk dei due leader, con la voce autoritaria di Lisa a brillare di luce propria anche nel nuovo contesto sonoro. Un solo album nel loro carniere, ma assai degno di nota.
The Suffers provengono da Houston Texas e l’anno scorso hanno pubblicato autonomamente il loro primo album, nonostante abbiano alle spalle una pluriennale ed intensa attività live. Il loro sound si ispira maggiormente al soul degli anni ‘70, ai primi Earth Wind and Fire e Jazz Crusaders, soprattutto per gli arrangiamenti sofisticati. Loro definiscono la loro musica Gulf Coast Soul per le influenze jazz, mexican e persino cajun. Anche The Suffers hanno come frontwoman una cantante dalla voce calda e sensuale, Kam Franklin, già emersa dalla scena musicale locale come corista o come lead vocal in progetti dance.
Infine una menzione speciale meritano i True Loves di Grace Love, cantante dotata di una voce superba, potente e grintosa, un personaggio che ha alle spalle una notevole esperienza professionale nello show business. Hanno pubblicato un’unica raccolta nel 2015 per la propria True Love Records, ma la scarsa distribuzione e l’edizione limitata dell’album ne hanno già fatto un costoso cimelio per collezionisti.
Negli USA l’ascesa dell’hip hop sposta l’attenzione del pubblico, degli artisti e di tutti coloro che operano nel mondo musicale verso questo genere, relegando soul e funky a meri groove da campionare ed utilizzare – spesso senza riconoscere i diritti d’autore – per dare vita a nuovi brani. Dall’altra parte dell’oceano l’hip hop impiega più tempo ad affermarsi commercialmente e polarizzare le attenzioni di pubblico ed operatori discografici. In UK le nuove sonorità black vengono perciò introdotte con più gradualità e sono in genere frutto di varie contaminazioni sonore. Dapprima la locale passione per il cosiddetto northern soul scatena una vera e propria caccia alle rarità di r&b a suo tempo avevano ignorate o quasi, poi l’avvento dell’acid jazz, con i suoi suoni che dal soul jazz prendono le diverse strade del circuito world, mantengono vivo l’interesse verso questo genere, sebbene rivisto e adattato ai tempi. Resistono altresì diverse etichette di ispirazione soul, che continuano a proporre il genere, seppure spesso meticciato con altri stili.
Se negli anni ‘80 dominano sonorità più sintetiche, con i ‘90, e più ancora nel decennio successivo, assistiamo ad un recupero di timbriche più calde, più vintage, con un deciso ritorno ad incisioni in analogico. Ricordiamo inoltre che in UK il pop soul continua ad essere presente anche nelle classifiche di vendita con artisti come Amy Winehouse, Adele e Dufft.
Scorriamo qui le principali etichette inglesi che negli anni hanno continuato a proporre soul e funk contaminato.
TRU THOUGHTS
Fondata nel 1999 a Brighton da Robert Luis e Paul Jonas, è specializzata in black music a 360°. Come spesso accade alle etichette inglesi, intorno ad un minimo comune denominatore, si muovono artisti che allargano lo spettro della loro musica a influenze da tutto il mondo. La Tru Thoughts presenta un catalogo enorme, grazie alle attività svolte in ormai quasi vent’anni e alla presenza di numerosi artisti in grado di portare le proprie influenze in ambito black.
Tra le band più longeve dell’etichetta ci sono The Bamboos, da Melbourne, Australia. Guidati dal chitarrista, DJ e produttore neozelandese Lance Ferguson, The Bamboos calcano le scene ormai da oltre 15 anni proponendo una miscela di deep dance funk orecchiabile ed energica. Hanno iniziato nel 2001, ma solo nel 2006 riescono a pubblicare il primo album, Step It Up, grazie al fortuito incontro tra Rob Luis e Lance.
Altra figura cruciale della label di Brighton è Quantic, all’anagrafe Will Holland, artista poliedrico e multi strumentista, che ha già all’attivo numerosi album a proprio nome, con la Quantic Soul Orchestra o con altri progetti. Nel 2007 registra in Colombia quello che rimane il suo manifesto musicale Tropidelico , in cui dà libero sfogo a quel melting pot cultural-musicale che da sempre lo affascina, ovvero mischiando ritmi tropicali, funky, jazz e hip hop. Quantic non si può considerare un artista soul tout court, ma uno che si diletta a combinare insieme sonorità diverse, a raccogliere influenze musicali dal sud del mondo e ad amalgamarle con originalità e freschezza. Il suo lato più soul emerge dalle collaborazioni con la cantante Alice Russell e nel progetto realizzato insieme a Spanky Wilson, cantante di colore autrice di una manciata di album soul a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, formula riproposta nel 2006 in uno splendido album con la Quantic Soul Orchestra.
BLOW UP
Label indipendente nata a Londra nel 1994 ad opera di Paul Tunkin. Non è specializzata in soul, ma vanta nel proprio catalogo alcuni artisti che si ispirano alla black music. Tuttavia va assolutamente citato il grande organista Nasser Bouzida, autentico talento dell’Hammond, che attraverso i due progetti Big Boss Man (più votati alla tradizione) e The Bongolian (più indirizzati alla sperimentazione e alla combinazione con sonorità più elettroniche) ha saputo farsi apprezzare per l’energia della sua miscela di funk soul strumentale travolgente..
JALAPENO RECORDS
Sicuramente la label inglese più rappresentativa di tutto il movimento dance funk britannico, solo recentemente si è avvicinata a sonorità più soul, promuovendo artisti come Ephemerals e la pianista Izo Fitzroy. In particolare Ephemerals, giunti al terzo album, stanno diventando un punto di riferimento della scena smooth soul britannica, sulle orme di Matt Deighton e dei suoi Mother Earth ai tempi d’oro dell’etichetta Acid Jazz.
FREESTYLE RECORDS
Nata nel 2003 da un’idea del DJ e produttore Adrian Gibson, la Freestyle Records ha da sempre puntato su sonorità black roots. Anche questa etichetta ha un catalogo vastissimo e riunisce artisti che hanno fatto la storia come il James Taylor Quartet. Musicalmente, così come per tutte le etichette UK, la Freestyle presenta una grande varietà di proposte: deep soul, raw funky, soul jazz, afrobeat e dance.
Nell’elenco troviamo gli Speedometer, super funk band, guidata da Leigh Gracie, chitarrista con svariate collaborazioni con mostri sacri del genere come Eddie Bo, Marva Whitney, Sir Joe Quarterman ed altri. Sono sicuramente una band di riferimento in UK, hanno alle spalle 15 anni di carriera e numerosi album di raw funk spettacolare. Nei loro due album hanno affidato le parti vocali prima a Martha High, corista di James Brown, mentre il loro ultimo album, No Turning Back, uno dei loro migliori lavori, vede la partecipazione del talentuoso cantante James Junior.
Assimilabili agli Speedometer troviamo gli australiani di Melbourne Deep Street Soul. Tre album alle spalle ed una carriera tutta basata sul soul e sul funky. L’ultimo album, Come Alive!, ha proiettato questo settetto nell’olimpo del soul portandoli ad esibirsi in vari festival in giro per il mondo.
Sempre dall’Australia (Perth stavolta) provengono Randa and The Soul Kingdom, anche loro stilisticamente assimilabili alle due band precedenti e autori di due album vivaci e decisamente ispirati dal maestro James Brown.
Da Melbourne provengono anche i Cooking On 3 Burners, progetto collegato a The Bamboos di Lance Ferguson. Il loro suono, più fedele al soul con incursioni a volte nella dance, è basato sul talento dell’organista Jake Mason, un altro autentico asso dell’Hammond.
Di Brighton sono invece The Impellers, in attività dal 2007. La band è formata da numerosi elementi, almeno una decina quelli stabili, ed ha alle spalle tre album incisi non solo per la Freestyle, l’etichetta che li ha lanciati. Guidati dai fratelli Fallows, Glenn alla chitarra e alle tastiere e Clair alla voce, anche loro sono alfieri di un suono deep soul e raw funk con incursioni in territori più latin e persino afrobeat.
Restando in territori più legati al funk e all’afrobeat, altre due band del catalogo Freestyle sono i newyorkesi Kokolo, abbreviazione di Kokolo Afrobeat Orchestra, e gli australiani The Shaolin Afronauts. Dietro i primi opera Ray Lugo, vecchio personaggio legato alla scena hardcore americana che ha cambiato completamente ambito scena musicale fondando prima i Kokolo, dediti ad un afrobeat con radici nel soul e nel latin, e poi i Ray Lugo & The Boogaloo Destroyers, espressione della passione di Ray per il latin boogaloo. The Shaolin Afronauts provengono da Adelaide, sono una band strumentale di afrobeat, con forti influenze jazz ed elementi soul e afrocubani. Dal loro primo album, Flight Of The Ancients, è tratto l’ipnotica Kilimanjaro.
L’ultimo artista Freestyle che vogliamo prendere qui in considerazione è Lack of Afro. Pseudonimo di Adam Gibbons, multi strumentista, produttore e DJ britannico, è autore di una serie di dischi di funk soul jazz di culto, le cui musiche sono state utilizzate spesso in campagne pubblicitarie. Rispetto agli altri artisti dell’etichetta sin qui citati, Lack of Afro ha sviluppato il suo sound prevalentemente in studio, con l’ausilio di molta elettronica ed informatica. Tuttavia la tendenza a recuperare suoni analogici e ad eseguire un numero sempre maggiore di parti strumentali sta coinvolgendo anche il signor Gibbons, che negli ultimi dischi ha utilizzato molti più musicisti. Inoltre, forte del successo ottenuto con brani come Roderigo e The Outsider, Adam ha fondato una sua etichetta, la LOA Records, con la quale si prepara a lanciare numerosi solisti e combo soul di sicuro avvenire come il soul jazz crooner Elliott Cole o la vocalist Emma Noble, entrambi prossimi all’esordio sulla lunga distanza.
Infine, una menzione particolare va a Diane Shaw, cantante che per molti anni ha affiancato grandi star del soul e della disco e che solo nel 2015 è riuscita a pubblicare un album a suo nome per la casa discografica che fa capo proprio a lei: Mecca Records Manchester. L’album, Love, Life & Strings, registrato completamente in analogico, ha ottenuto un successo significativo, raggiungendo la cima delle classifiche britanniche. Chiavi del suo successo sono un sapiente ricorso a sonorità Northern Soul, l’utilizzo di una orchestra d’archi di 30 elementi e una voce calda e travolgente.
Concludiamo il giro nel soul targato UK con la citazione di due case discografica faro nell’universo della black music di tutto il mondo, la Soul Jazz Records, che si occupa in prevalenza di ristampe di artisti dimenticati o gemme di soul, funk, jazz, reggae, afrobeat, e la Strut Records, che opera nello stesso settore, ma propone anche qualche artista nuovo, come del caso dei canadesi Souljazz Orchestra, specializzati in afrobeat e afrojazzfunk.
IL SOUL SCANDINAVO
In Norvegia segnaliamo Noora Noor, cantante di origine somala, ma ormai norvegese di adozione (ha rappresentato la Norvegia all’Eurovision Song Contest), con tre album già alle spalle. L’ultimo dei quali, Soul Deep, pubblicato dalla Blue Moon Records e registrato in California con musicisti americani. Il disco è uno splendido esempio di rhythm n’ blues e soul ballads, e la voce di Noora si inserisce perfettamente nel solco tracciato dalle grandi soul singer dell’epoca d’oro.
In Svezia opera la Tri-Sound, divisione della Cosmos Music Group, la più grande compagnia indipendente musicale della Scandinavia. L’etichetta è gestita da Marshall Chess, figlio del grande Leonard Chess fondatore dell’omonima etichetta statunitense. Nel suo catalogo troviamo Magnus Carlson & The Moon Ray Quintet, con il loro soul brillante venato di jazz. Tuttavia Magnus Carlson è anche interprete di musica svedese più tradizionale, pertanto consigliamo agli appassionati di cercare solo i dischi che lo vedono accompagnato da The Moon Ray Quintet.
Tuttavia è in Finlandia che incontriamo la scena più vivace di quei paraggi.
Per la stessa etichetta incide anche Noel McKoy, cantante di colore di origine britannica dotato di una grande vocalità ed interprete fedele della tradizione soul. Ha alle spalle una discreta carriera, avendo fatto parte del James Taylor Quartet e per la casa svedese ha inciso nel 2009 lo splendido Brighter Day, album in cui la sua voce, che ricorda quella di Otis Redding, dà anche prova di eccellenti doti di interpretazione.
Speciale menzione per la vivace e bella Jasmine Kara, cantante svedese dalle origini iraniane. Il suo primo album, Blues Ain’t Nothing But A Good Woman Gone Bad, è stato prodotto in prima persona da Marshall Chess, che l’ha scoperta a cantare nei locali newyorkesi e creduto nel suo talento e nella sua esplosività live. Il suo lavoro è un bell’esempio di soul energetico: ascoltare o vedere il video di In the basemen, il singolo in cui la soulwoman sfoggia tutta la sua irresistibile e contagiosa carica. Nel disco successivo la Kara abbandona le sonorità soul per abbracciare quelle assai più commerciali dell’electropop.
Finlandese è anche la Timmion Records, una sorta di Daptone europea fondata dalla soul band The Soul Investigators con l’obiettivo di ricreare sonorità soul e funky il più fedeli possibili agli originali americani. Anche loro realizzano uno studio di registrazione privato e, prendendo a modello la Hi Records di Memphis all’inizio degli anni 70 o per il Philly Sound, lavora intorno alla creazione di un suono proprio, caratteristico e distinto dalle altre produzioni del resto del mondo, dolce, sinuoso ed intrigante, ricco di arrangiamenti orchestrali. The Soul Investigators, dopo un primo album strumentale, cominciano a collaborare con altri artisti soul soprattutto americani. Accompagnano il duo californiano Myron & E, con i quali realizzano ben tre soulful album molto rilassanti e d’atmosfera. Collaborano anche con il vecchio leone del soul di New Orleans, Willie West, facendolo tornare ad incidere un album, dopo aver trascorso anni nel sottobosco rhythm n’blues della Louisiana. Ma è soprattutto con Nicole Willis che centrano il bersaglio.
Nicole è nata a New York, ma la sua carriera artistica è cosmopolita. Collabora con artisti inglesi, giapponesi e americani senza mai trovare una propria dimensione, fino a quando non incontra il futuro marito, Jimi Tenor, musicista finlandese dedito all’elettronica, ma con una profonda passione per soul, funky, jazz e afro. Dopo un paio di dischi di elettronica, incide Keep Reachin’ Up, primo lavoro con i Soul Investigators, che ottiene un gran successo di pubblico e di critica. Barak Obama arriva a scegliere la title track come uno dei brani della colonna sonora della sua campagna elettorale. Ma è con Tortured Soul che Nicole e i suoi compagni decollano, realizzando un capolavoro intenso, complesso e coinvolgente al tempo stesso. A fine 2015 pubblica la sua terza raccolta, un album che ne conferma lo spessore artistico, ma senza toccare le vette dell’album precedente.
GERMANIA
Non meno ricettiva nei confronti della black music in generale è la Germania, dove le passioni per soul, funk e r&b hanno fatto sorgere una vera e propria pletora di case di produzione e di locali specializzati, alimentando nel contempo una scena musicale via via più folta e qualitativa.
Ad Amburgo operano due case discografiche indipendenti, tra loro collegate: La Mocambo Records si occupa per lo più di produrre 45 giri soul e funk ed è il quartier generale di The Mighty Mocambos, funk & soul band che ha pubblicato numerosi singoli, diversi album e stretto collaborazioni con grandi artisti internazionali della scena. Il loro suono non si limita ad obbedire ai canoni funky del passato, ma si sforza di trovare un approccio innovativo con il genere introducendo elementi cinedelici, hip hop e jazzy. La band non ha un vocalist stabile e, così come ribadisce il suo ultimo e spettacolare album Showdown, preferisce avvalersi di ospiti di vaglia come Afrika Bambaataa, Donald D, ecc.. I Mocambos, che hanno anche collaborato all’esordio discografico di Gizelle Smith e della soul singer francese Caroline Lacaze, rappresentano oggi una delle più collaudate realtà soul funk europee.
La Lègére Recordings, casa discografica indipendente fondata nel 2006 e legata alla precedente, ha invece un raggio d’azione più ampio, incidendo dischi di artisti soul e funky da tutta Europa. Per il suo marchio incidono The New Mastersounds, band jazz funk; Mr Confuse, che mescolano tradizione funk con dj-ing; Pitch & Scratch, più portati ad un funk che strizza l’occhio alla dance; The Pepper Pots, band spagnola che tra le sue prerogative maggiori ha addirittura la presenza tre voci feminili; il soul jazz combo di Eddie Roberts & The Fire Eaters, il cui leader è anche membro dei New Mastersounds; i britannici Nick Pride & The Pimptones, gruppo di stanza a Newcastle ed espressione di un funk soul jazz dalle reminescenze acid jazz; i tedeschi Diazpora, pura energia funk e afrobeat.
Una nota a parte merita l’artista forse più importante della casa, il francese Myles Sanko, autore di un pop soul raffinato, equilibrato e vivace, una sorta di incrocio tra Leon Thomas e Donny Hathaway. Ha già realizzato tre album, tutti di ottima fattura, di cui Born In Black & White, il secondo, risulta forse il più consigliato a quanti vogliano approcciarsi all’artista.
A Dusseldorf ha sede la Unique, casa fondata nel 1988 fondata da Henry Torch, grande fan di garage, soul, funk jazz, latin, break beat, ecc.. Anche questa label ha orai messo insieme un catalogo impressionante di soul band provenienti un po’ da tutta Europa. Da segnalare la navigata cantante inglese Laura Vane accompagnata dagli olandesi The Vipertones: hanno già pubblicato tre album caratterizzati da un soul funk molto grintoso e trascinante, tra i quali il secondo, Sugar Fix, trainato da Capsize e Wicked Man, può essere indicato come il più felice della loro produzione.
Per questa casa incidono anche The Jazzinvaders, autori di un soul jazz accattivante, dalle sonorità patinate e molto moderne.
Spostandoci ad Hannover, troviamo la Agogo Records, fondata da due membri del progetto Mo’ Horizons. L’etichetta è maggiormente dedita alle contaminazioni tra jazz e ritmi africani, anche se tra i solchi delle sue produzioni c’è molto funky e soul. Tra gli artisti che incidono per questa label ricordiamo brevemente Bukki Leo & The Black Egypt, Hidden Jazz Quartett e gli italiani Mop Mop.
Nella vicina Olanda hanno la loro base The Tibbs, soul band molto energica capitanata dalla frontwoman Elsa Beckman, con un unico album pubblicato dall’etichetta milanese Record Kicks.
FRANCIA
Iniziamo dalla Cosmic Grooves, piccola etichetta dal catalogo limitato specializzata in groove e dance ispirata ai suoni sixties, ma con titoli di tutto rispetto. Tra gli album pubblicati ad oggi dalla minuscola label francese spiccano quello accreditato al combo canadese Slim Moore & The Mar-Kays, Introducing…, un gemma roots soul ispirato al Bobby Womack dei primi ’70; la penultima raccolta di Charles Walker & The Dynamites, Love Is Only Everything, e i lavori di sixties dance groove licenziati da Cucumber e Stereoscope Jerk Explosion.
In Francia opera anche la Q-Sounds Recording, fondata nel 2009 da Chris Thomas, Ludovic Bors e Antoine Demantké, tre appassionati di soul americano degli anni 60. Il terzetto compone la house band, Radek Azul Band, che si può ascoltare in Things You (Don’t) Know di Carmen Randria, e In The Name Of Radek di Chynna Blue.. Del medesimo catalogo fanno parte anche la soul band strumentale The 5 Jackals, Little Clara & The Chacals, la soul singer inglese Rebecca Dry e The Adelians.
Le produzioni di questa etichetta si caratterizzano per la prevalenza del cantato in francese, per l’ostinata ricerca di un suono fedelmente sixties e orecchiabile, a metà strada tra il beat europeo e il classico soul americano. In ogni caso tutta la produzione della casa merita attenzione e può soddisfare i palati più esigenti degli appassionati.
Nel panorama francese opera anche Bruno Hovart, chitarrista con la passione per il funk e la disco, autore sotto vari pseudonimi di album e progetti musicali sempre in ambito black music. In questo articolo ci limitiamo a segnalare le sue produzioni a nome Mr. President per la Favorite Records, due album funk con influenze disco, e come Uptown Funk Empire, un unico album di soul funk jazz cinedelico pubblicato nel 2009 è già divenuto un pezzo ricercato dai collezionisti.
Una menzione particolare merita infine Benjamin Duterde, noto la pubblico come Ben l’Oncle Soul. Il suo talento e il suo istrionismo lo hanno portano infatti ad esordire addirittura per la storica Motown, fatto forse unico per un artista francese. E quell’album è un autentico capolavoro del genere: brillante, vivace, genuinamente soul, composto da trascinanti originali, come il supersingolo Soulman, e la cover di Seven Nation Army dei White Stripes rivisitata in chiave rhythm n’ blues. Il secondo album dà maggior spazio al lato romantico di Ben, nonostante il singolo anticipatore, Halleluja, avesse un ritmo irresistibile.
SOUL IBERICO
Tra i paesi dell’area mediterranea, la Spagna si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama del nuovo roots soul mondiale, sia per il numero di band presenti nel suo territorio, sia per la qualità che hanno saputo mettere in campo.
Da Granada arrivano Al Supersonic & The Teenagers, ottimi interpreti di un soul funk vivace e spumeggiante con due album all’attivo e una manciata di singoli.
Per la Sweer Records incidono i Freedonia di Madrid. Attivo dal 2006, il gruppo ha nella voce della cantante di colore Malka Sitte (artisticamente figlia di Etta James e Barbara Acklin) il proprio fiore all’occhiello. Sono giunti al terzo album e stanno guadagnando un discreto seguito in patria, nonostante la scarsa promozione della loro minuscola etichetta.
Sempre dalla capitale spagnola provengono The Sweet Vandals, band di assoluto rilievo sulla scena del genere. Il loro primo album suscitò grande interesse tra gli appassionati per la carica interpretativa della cantante di colore Mayka Edjo, molto vicina alla grinta di Sharon Jones, e per l’autenticità del suono espresso dalla band. Quattro album ed una manciata di singoli compongono la discografia della band. Love Lite, il brano usato per uno spot tv della Fiat, è tratto dal loro secondo album.
Barcellona è il quartier generale di una delle band di maggior spicco in ambito europeo: The Excitements. Autori di un rhythm n’ soul scatenato e vertiginoso, con i loro tre album hanno raccolto schiere di fans in tutta Europa. In Francia in particolare godono di un seguito eccezionale. Anche questa soul band ha una frontwoman di colore dalla carica esplosiva in un corpo minuto. Koko Jean Davis ha il talento di riuscire a magnetizzare il pubblico grazie ad una energia inesauribile ed una sensualità prorompente, qualità particolarmente apprezzata in un genere che ha sempre fatto dell’erotismo una delle sue caratteristiche fondamentali.
Portoghesi (di Oporto) sono viceversa Marta Ren & The Groovelvets, band che ha da pochi mesi pubblicato il suo primo splendido album di soul funk per l’etichetta milanese Record Kicks, ciò che ci offre il destro per parlare anche della scena soul italiana.
ITALIA
Purtroppo il nostro paese non brilla per il numero di proposte e per l’attenzione generale a questo genere, sebbene ad esso facciano capo alcune tra le iniziative più interessanti in Europa: prima fra tutte il più importante e longevo festival europeo dedicato al soul, ovvero quel Porretta Soul Festival di cui si può leggere nell’intervista all’organizzatore Graziano Uliani; un’etichetta specializzata nel genere che produce artisti provenienti da tutto il mondo; e infine un artista con numerose collaborazioni internazionali come Luca Sapio, altro nostro interlocutore nella stesura di questa ampia panoramica sul soul contemporaneo.
La Record Kicks, etichetta milanese guidata dal soul brother Nick Pozzoli, ha pubblicato in questi anni autentici gioielli soul funk. Tra gli artisti del suo catalogo troviamo Hannah Williams, una fuoriclasse della scena soul britannica, Nick Pride & The Pimptones, The Dyplomats of Solid Sound, The Baker Brothers, Third Coast Kings, hard funk senza tregua, gli australiani Dojo Cuts, Baby Charles, la canadese Tanika Charles. Band ed artisti di assoluto valore, dunque, prodotti egregiamente nel rispetto di una ricetta che ha tra i suoi ingredienti principali l’originale genuinità del suono soul. L’etichetta ha anche recentemente acquisito i Calibro 35, band italiana di culto che ha saputo inoculare una robusta dose di funk alla musica delle colonne sonore dei film “poliziotteschi” italiani.
Luca Sapio merita una citazione a parte, non solo per le sue doti di compositore ed interprete soul e la sincera passione che lo anima, ma anche per il lavoro di divulgazione che continua a portare avanti in un paese così poco ricettivo verso questo genere musicale attraverso il programma radiofonico “Latitudine Soul”, trasmesso dalla rete radiofonica di stato. La crescita artistica di Luca e del suo progetto musicale lo sta portando ad ampliare la sua attività: recentemente insieme alla sua band ha scritto e prodotto l’ultimo magnifico album della grande Martha High, ex corista di James Brown.
RUSSIA
Il nostro soul tour europeo si conclude in Russia con The Soul Surfers, una funk & soul band di Mosca. Il quartetto è riusciti a farsi pubblicare il suo primo album Soul Rock! da un etichetta americana specializzata, la già citata Ubiquity, e ha prodotto un disco che per attitudine e sonorità non ha nulla da invidiare ai più blasonati colleghi a stelle e strisce.
GIAPPONE
In Giappone agisce una funk band dalla storia esemplare e dalla carriera cristallina. Veri e propri figli putativi dei JBs, gli Osaka Monaurail sono una macchina da guerra del funk. La loro produzione non presenta punti deboli e rappresenta ormai un preciso punto di riferimento per la scena raw funk mondiale. Nel 2006 riescono addirittura a riportare in sala di registrazione la funk singer americana Marva Whitney, ex collaboratrice di James Brown, dopo oltre trent’anni di assenza dalle scene, incidendo con lei un irresistibile manciata di funky tunes da “sudori freddi”.
AUSTRALIA
L’ultima tappa del nostro viaggio è Melbourne, dove ha sede la Hopestreet Recordings. Nel corso di questo giro del mondo abbiamo già avuto modo di parlare di soul band australiane, ma in questo caso ci soffermiamo su una casa discografica specializzata in black music in senso lato. Bob Knob e Tristan Ludowyk l’hanno fondata in un capannone dismesso da una industria tessile ponendosi l’obiettivo di ricreare il sano e ruspante suono analogico degli anni ruggenti del soul e del funk. Possiamo definire Melbourne una moderna Memphis, ricca di band e combo che si ispirano agli anni ‘60 e ‘70. Nel catalogo dell’etichetta una pattuglia di artisti preparati e appassionati: Emma Donovan & The Putbacks propongono un soul Bobby Womack inspired imperniato sulla voce calda e avvolgente della cantante. Anche The Cactus Channel si rifanno apertamente alla tradizione, ma fanno della ricerca e dell’innovazione del suono soul uno dei loro principali interessi.
Chiudiamo infine con i Meltdown. Hanno da poco esordito con il loro primo superbo album, un ottimo esempio di country soul moderno intonato da una voce, quella di Simon Burke, che impressiona per timbrica e pathos interpretativo.
Gianni Tarello