LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI
di Timur Bekmambetov
USA
2012
“Presidente di giorno, cacciatore di notte”. Così recita lo slogan sulla locandina, una sintesi perfetta per La leggenda del cacciatore di vampiri, pellicola prodotta da Tim Burton con la regia di Timur Bekmambetov, già protagonista dell’ottimo I guardiani della notte.
Un film carino e deludente, questo, in base a quale lente si abbia voglia di usare. E non è un modo per mantenere il piede in due scarpe, ma una banalissima evidenza: se entrate in sala convinti di vedere un film “à la Tim Burton”, la pellicola è deludente; se invece si ha voglia di un buon prodotto di intrattenimento, allora La leggenda del cacciatore di vampiri trova ragion d’esistere anche con un bel carico di limiti sul groppone, primo fra tutti le scene di combattimento troppo computerizzate e troppo vicine all’immaginario dei videogiochi.
La storia (presa in prestito dal romanzo di Seth Grahame-Smith Abraham Lincoln: Vampire hunter) ruota tutta attorno alla vita di Abraham Lincoln, che a nove anni assiste alla morte della madre per mano di una creatura misteriosa – troppo facile capire di che creatura si parla, vero?
Molto belle le ambientazioni e molto fluida la narrazione, che dall’inizio alla fine non lascia ombre negli angoli e prosegue seguendo un filo logico abbastanza didascalico. Già detto dell’eccessivo uso della computergrafica, merita un capitolo a parte la scelta degli attori, non proprio perfetta. Cast abbastanza povero di talento, con un inespressivo Benjamin Walker nei panni di Abraham Lincoln e Rufus Sewell a tratteggiare l’anonimo Adam, l’antagonista. Una curiosità sul vampiro Jack Barts: per il ruolo è stato alla fine scelto il neozelandese Marton Csokas, ma in un primo momento la parte era stata offerta a Trent Reznor dei Nine Inch Nails, che sembrava potesse anche firmare le musiche della pellicola all’indomani del successo di The Social Network. Qualche settimana di gossip e poi la pronta smentita del leader dei NIN, evidentemente poco convinto dal personaggio, dal prodotto in generale o da entrambe le cose. Di certo a conti fatti la sua scelta è stata quanto meno saggia.
In conclusione: film dedicato soprattutto agli amanti del genere, con un 3d che lo penalizza e con una buona dose di horror. Un prodotto senza pretese ma capace di intrattenere. E non è poco.
Francesco Casuscelli