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KAMELOT

Silverthorn

SPV/Steamhammer

 

In campo metal, la dipartita da una band del membro “chiave” è fenomeno abbastanza diffuso: dopo i Nightwish, ora la volta di una band simbolo del power tutto come i Kamelot. Via Roy Khan – che era non solo l’emblema ma pure il leader compositivo – e dentro Tommy Karevik, prima in forza ai Seventh Wonder, per una svolta che, di fatto, non avviene. Silverthorn è disco nato dall’evidente intento di accontentare tutti: una manciata di buoni pezzi – scritti da tutti i membri all’unisono -, i “soliti” arrangiamenti elettro-sinfonici, la chitarra in gran spolvero e una voce che fa di tutto per assomigliare a quella di Khan. Nessuna evoluzione, solo tanta voglia di continuare a levigare atmosfere di sicura presa.

Matteo Meda

 

 

 

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