JARROD LAWSON
Jarrod Lawson | Dome
Quello del trentasettenne blue-eyed soul singer di Portland è un debutto folgorante, che offre i suoi frutti al perfetto stadio di maturazione. Lawson mette in fila con maestria dodici brani di spessore, senza cedimenti, illuminati da una forte tensione spirituale e costruiti senza fretta ed esibizionismi attraverso articolazioni complesse intorno a melodie cristalline. Il soul abbraccia jazz, funk e gospel, mentre la voce del Nostro spazia con sublime naturalezza dalle profondità baritonali alle creste levigate del falsetto. Siamo nell’universo di Stevie Wonder e Donny Hathaway, ma con una personalità e una padronanza di linguaggio di assoluto rilievo. Il groove latino di Sleepwalkers, da solo, vale il disco. Eccellente.
Alessandro Hellmann