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JACCO GARDNER

Torino | sPAZIO211 | 4 Febbraio

Ha all’attivo un paio di splendidi album passati praticamente inosservati dalle nostre parti, ma che per quanto ci riguarda costituiscono una ventata di freschezza nel panorama del rock indipendente contemporaneo, quantomeno sufficienti a porre le nostre migliori attese nei confronti di questa sua imperdibile venuta torinese. Specie poi sull’onda di una seconda sfida vinta quale Hypnophobia, che riteniamo fin superiore al pur eccellente Cabinet Of Curiosities. Dal vivo il giovane musicista olandese è affiancato da un gruppo di comprimari affiatati e capaci, in grado di coordinarsi con grande margine d’azione dalle rispettive postazioni, secondo una sinergia d’intenti e d’intrecci strumentali che conferiscono al sound quel peculiare tocco armonico (tra Syd Barrett, The Zombies e Paul Roland?) che fa la differenza. Tale l’alchimia che sovrintende alle dinamiche vibrazionali poste in essere dal Nostro sia in studio che in sede live, con particolare riguardo al ruolo delle tastiere che è primale nelle chimiche di questo tessitore di caleidoscopi. Un’onda magnetica si instaura fra il palco e la platea senza mai abbandonare la presa (peraltro già innescata dall’ottima prestazione in apertura dei giovanissimi The Yellow Traffic Light), come una specie di fluido magico che attraversa l’ambiente d’ascolto per tutta la durata del concerto e che cresce con la sequenza dei brani provenienti dal repertorio noto, attinti dalle tavolozze delle polifonie vocali e dei keyboard celestiali, dei fendenti percussivi e delle chitarre estatiche. Cos’è questa se non psichedelia mantrica che parla all’orecchio della mente anche quando si concede alle tentazioni del preziosismo barocco, peraltro mai prevedibile e banale? Ed ora che abbiamo toccato con mano il talento di questa fulgida realtà, ne comprendiamo una volta di più l’inflessione elaborata e prismatica, la lievità della sospensione lirica e del registro lisergico, l’intonazione ambrata e l’atmosfera cinematografica, la scintilla magica e trasognante… A conferma di quanto sospettavamo, Jacco Gardner è un artista di razza, un fuoriclasse del nuovo rock psichedelico che crediamo valga tanto oro quanto luccica.

Aldo Chimenti

JACCO-GARDNER

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