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Iron And Wine

 

 

Con la sua folta barba e lo sguardo di chi è proiettato sempre oltre le semplici percezioni oculari, Samuel Beam potrebbe superficialmente sembrare un epigono del “patriarca”  Will Oldham o comunque un artista con poco da offrire oltre al distillato della propria sensibilità per voce e chitarra. Quanto invece, in poco più di un decennio di attività, ha elevato il suo alter-ego Iron And Wine al rango delle proposte del panorama folk internazionale più amate dal pubblico e considerate dal punto di vista critico è una miscela di esperienze personali e suggestioni musicali assorbite da Beam e rielaborate lungo un percorso al tempo stesso umano e artistico... Su Rockerilla di Apirle l’intervista completa e la recensione di Ghost On Ghost

4AD di Raffaello Russo.

 

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