INTERPOL
Asolo (TV) | 22 agosto | AMA Music Festival
È in un fresco martedì di fine agosto che, per i cultori, si presenta la ghiotta possibilità di poter riascoltare dal vivo, per intero, il primo album della band newyorkese, quel Turn On The Bright Lights,che nel 2002 fece conoscere al mondo intero le belle melodie in minore di Paul Banks e soci. La band si presenta ad un pubblico di circa tremila persone, alle 22.30 e la ricetta del concerto è molto semplice ed essenziale: mezz’ora di hit, tra cui la bella Slow Hands, e poi tutto Turn On The Bright Lights suonato nella sequenza originaria del disco. La band si presenta compatta e affiatata, elegantissima come esige la loro ragione sociale: Paul Banks carismatico alla voce e chitarra ritmica, Daniel Kessler alla chitarra solista, Samuel Fogarino un metronomo alla batteria e Brad Truax al basso, che non fa rimpiangere Carlos Dengler. C’è anche un tastierista aggiunto, dal ruolo marginale. Riascoltare brani come NYC e PDA rappresenta un tuffo al cuore, anche perché la band si presenta molto più in forma rispetto alle altre due volte in cui l’avevo vista (2003 e 2005). In passato si era spesso detto che dal vivo fosse fiacca e non all’altezza, ma, ammesso che ciò fosse vero, al giorno d’oggi la band è una potente macchina sonora che centrifuga new wave, indie rock, shoegaze e post rock distillando uno stile unico, molto distante dai Joy Division, cui furono spesso paragonati agli esordi. Il concerto si muove tra momenti di convulsione new wave, come in Say Hello To The Angels, e ballate apocalittiche, come la bellissima Stella Was A Diver And She Was Always Down, riscuotendo sempre il consenso di un pubblico adorante. Sulla bellezza di Leif Erikson, chiosa dell’album, finisce il concerto, allungato da un bis in cui vengono suonati brani più recenti. Grande performance degli Interpol per un concerto emozionante.
Emanuele Salvini