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INNER_SPACES #03

Partiamo dal fondo, le tracce di caffè si palesano dalla treccia calda fumante della moka. Nuvolette, torri metafisiche, patinature in partiture da landscape nordico cinematografico. Sembrano fiordi, poi sfumano via come sovrastati da livelli interposti di pattinaturageostatica. Sospesi a mezz’aria in assenza di vento assistiamo alla codifica noisedi uno sguardo oltremisura impassibile. Lo scenario non è ciò che la nostra impostazione mentale cronicavorrebbe associare al suono diffuso dallosfrigoliodelle ditina sul mixer. La manipolatrice tagliuzza le sue piccole particine metalliche attraversandone l’inconscio con un coltello affilato penetra-pelle. Lascia il segno, niente sangue langue. Klara Lewis srotola impulsi immergendoci nella sua pubblica quiete, si avvertono gli echi trip-hop di una certa formazione trascendentale. La ragazzina artica non scalda i cuori, permette loro di sradicarsi dalle vacue certezze e di affrontare senza remore un fuoriche è un dentro moltiplicato all’ennesima elevazione. Nessun tracciato, solo una vastità e la mente si cancella.

Prima di lei la bionda turca. Struttura fisica poderosa ma non troppo, accarezza le manopole, sdraia le dita sui tastini, scarica vorticosi distorsori su per le narici. Solo Ipek Gorgun e nient’altro, faretti accesi accanto a lei e tutt’intorno un magma estatico fatto di luci poltrone respiri abiti polvere. Cadenzata, schiacciata, ce la immaginiamo in field recording sessionsladdove poco prima qualcuno ha appena citato Erdoğan. Fuori dal tempo esaltata nel-tempo, sgallettastizzita il capo quando le molteplici casse attorno a lei rigettano tutto quel chaos. Infezione non percepita, attacca con loop di sinestesia indotta, narrazioni rompicapo ostacolate ma dirottate dove vuole lei. Iperborea per attitudine, stride il metallo, non miete vittime e nessuna ondata di calore assale gli astanti. Il livello di astrazione è talmente alto da accompagnare le incomprensioni fuori da qui.

INNER_SPACES è musica elettronica sperimentale e arti audiovisive, divenuta in pochi anni un grande punto di riferimento nello scenario internazionale: sintesi tra musica elettronica colta e accademica, itinerario di ascolto esperienziale per quegli artisti che portano avanti una personalissima ricerca musicale e al contempo riservano una grande cura alla qualità sonora e timbrica delle loro opere.

INNER_SPACES è realizzato da San Fedele Musica in collaborazione con il progetto curatoriale Plunge nell’esclusivo contesto sonoro dell’Auditorium San Fedele, dotato di acusmonium sator.Matteo Samuel Chamey

Klara Lewis (SV) / Ipek Gorgun (T)

Milano, Auditorium San Fedele,1 novembre 2019


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