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INCUBATE FESTIVAL

Tilburg (NL) | 19-22 Settembre

L’evento annuale fa parte dell’arsenale culturale della cittadina olandese di Tilburg (Eindhoven), già sulla mappa internazionale per via del Roadburn festival. Tra il 16 ed il 22 di settembre, ad ogni ora del giorno e della notte, si sono svolti concerti di ogni genere, mostre d’arte, performances artistiche, proiezioni di short film e conferenze, presso ben 17 siti diversi.

Rassegna-Short-Films

Incubate inizia per me giovedì 19  con due mostre (arti grafiche ed installazione multimediale) ed una performance audio-visiva, mentre alla sera mi godo gli islandesi Múm, figli della dea Bjork, con il loro squisito mix di indie, post-rock, folk ed elettronica.

Il mio venerdì 20 è interamente occupato dal festival di metal estremo con Immortal e Mayhem come hearliners, i quali offrono uno show molto teatrale. Ma sono gli artisti piú alternativi e sperimentali, tra le decine di bands presenti, a catalizzare la mia attenzione ed a suscitare il mio entusiasmo. Segnalo in particolare l’eccellente trio avantgarde francese Neige Morte, che sfregia e manipola il black con free-jazz e noise; gli olandesi Terzij de Horde, tra i pochi a reinterpretare il black metal attraverso l’impegno sociale; i piú noti gli inglesi Dragged into Sunlight, che sconvolgono con un impressionante show a cavallo tra i Mogwai piú intensi ed il dark metal piú psicotico e misantropo. Tra i gruppi (tutti norvegesi) che si esibiscono nell’arena del 013, i veterani Gehenna offrono il loro gelido black metal con un ottimo show scevro da inutili orpelli.

Gehenna-R

Inizio il sabato 21 con due performance di artisti audio-visuali, per poi dedicarmi all’Acid House, sempre al 013. Mentre i grossi nomi mi deludono per via di set poco incisivi (DJ Pierre, A Guy Called Gerald, 808 State), ho la fortuna di assistere alla devastante performance dell’americano Prurient, manipolatore di un’elettronica tanto oscura e dilaniante da provocare un vero e proprio mosh-pit. Il divertente set di Chris Moss Acid ed l’ avant/cosmic techno di Pete Swanson mi regalano l’unico piacere davvero danzabile dell’intero all-dayer. Si esibiscono nella grande arena anche i Gang of Four, leggendario ed influente gruppo post-punk britannico della cui formazione originale resta solo il chitarrista Andy Gill; bravo il giovane cantante dal look new wave e molto dinamico il bassista.

Prurient-R

Arriva il giorno di chiusura di Incubate, domenica 22, il quale presenta delle chicche molto ghiotte, tra le quali i mitici eroi del crust britannico Doom. A causa dell’ingrato orario in scaletta, si esibiscono nel primo pomeriggio davanti ad un’audience nutrita ma stanca dalla nottata precedente. Strana esperienza: raramente mi è capitato di potermi godere una band simile senza ricevermi fraterne botte, ma l’energia dal palco arriva ugualmente. L’intro dei maestri Crass (Reality Asylum) viene riconosciuta anche dai giovanissimi: sempre grandi! Altre leggende britanniche seguono piú tardi, ovvero il magico duo Clock DVA, il cui set cattura e coinvolge dal lato visuale ed aurale. L’artista Panos infatti ha creato per questo concerto delle immagini splendide, mentre Adi Newton ed il suo compagno, vestiti completamente di bianco, fanno parte integrante di un’installazione che gratifica tutti i sensi. Mi anticipano, tra l’altro, la news di uno show campano per dicembre. La serata si conclude in bellezza per la sottroscritta con il meraviglioso set elettronico del duo americano Barn Owl: maestosi ed avvolgenti, i suoni paiono venire da un’oscura galassia dove lo spazio-tempo è misteriosamente lento, dilatato.

Clock-DVA-Rilla

Nel 2014 Incubate compirà 10 anni e ci offrirà altre bellissime sorprese!

Mystery Flame

www.incubate.org

Ph. Mystery Flame

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