INCANTATION | SUPREME LORD | DEAD EXISTENCE | DAYS OF PERVERSION
Londra | The Black Heart | 20 Giugno
Infected Brain – in collaborazione con Old Empire – ha fatto centro ancora una volta, grazie ad uno show sold-out che vede di ritorno oltre manica i veterani del death metal stelle e strisce Incantation. La band, attiva da ben 25 anni e capitanata da John McEntee, si presenta con una carrellata di gruppi di supporto d’eccezione. La serata parte con il primo live show in assoluto dal 2007 per i londinesi Days Of Perversion che, con il loro progressive death metal, aprono il sipario a dovere. Ottimi gli intrecci di riffing da parte dei due chitarristi Tom Blackwell, che ricopre anche il ruolo di frontman, e Warren Doyle: il loro sound è persistente e ben calibrato. La torcia viene passata ai connazionali Dead Existence, ormai di casa sulla scena live londinese: quest’anno si sono dati molto da fare, a partire da uno show di tutto rispetto come band di supporto ai Conan lo scorso marzo. Il carisma del frontman Jake Harding è inebriante, il loro è un doom suggestivo e malinconico che si evolve dando uno spaccato molto intenso e dimostrando una vera evoluzione stilistica. Il pubblico è ancora una volta letteralmente incantato, pronto per il seguito con i polacchi Supreme Lord. Con il quartetto originario di Zielona Góra, i volumi si intensificano nettamente, il loro death metal è in gran parte confinato nel growling del bravissimo frontman e bassista Reyash (leggi anche Christ Agony e Witchmaster). Il suono è brutalmente oscuro e decadente, le peripezie del chitarrista Morbus non rimangono inosservate. L’audience di questa sera appare molto matura e decisa a non perdersi neanche una nota di tanto oblio death metal, a conferma che gli Incantation hanno lasciato una scia di album da assaporare appieno anche live (basta pensare a Onward To Golgotha e a Mortal Throne Of Nazarene). La loro alternanza tra oscurità e brutalità, ancora più intensa dei predecessori, raggiunge l’apice nella sequenza Profanation e Lead To Desolation. Il drumming di Kyle Severn è famigerato e veloce: dal momento in cui arrivano Impending Diabolical Conquest e l’encore con Anoint The Chosen ci si rende conto di trovarsi di fronte ad una band che ha ancora molto da offrire. Un vero trionfo!
Fabiola Santini
Ph Fabiola Santini