HUGH HOPPER
Canterbury ha dato i natali musicali ad artisti straordinari come Robert Wyatt, Mike Ratledge, Richard Sinclair e molti altri. Eppure, se si dovesse eleggere un ambasciatore di quel sottobosco musicale da cui prese forma uno dei rami più originali della scena rock degli anni ’70, associato a un movimento unico impropriamente (poiché, in realtà, miscelava rock, prog, jazz e altro senza rispettare alcuna regola), questi sarebbe con ogni probabilità Hugh Hopper, un musicista che, a dispetto del look anonimo (occhiali da vista, baffi, calvizie precoce) e dello strumento (il basso), suonato in maniera sperimentale ma meno virtuosa di altri, ha di fatto avuto un ruolo determinante nello sviluppo di quella scena…su Rockerilla Dicembre l’articolo di Mario Giammetti.