GUSTAVO Anteprima
Incubi è il primo singolo estratto da “Dischi volanti per il gran finale“, opera prima di Gustavo, pseudonimo dell’autore/musicista/produttore Francesco Tedesco.
Incubi è l’unica canzone dell’album scritta al pianoforte, una piccola rivincita su un torto subito dall’autore nel corso dell’infanzia. Il testo racconta un incubo fatto un attimo prima del risveglio, trascritto velocemente, per evitare di perdere le sensazioni appena provate; qui in ANTEPRIMA il VIDEO.
«Fu un incubo poco comune: c’era molta paura, ma nessuna voglia di andare via da lì. Volevo scappare dall’incubo, ma rimanere nel sogno. Avevo fretta di andare, per tornare al sogno, e paura di svegliarmi, per non tornare alla realtà.» E, ancora, c’è una frase di Luis Buñuel che Gustavo usa ricordare a proposito dei sogni e che chiude in qualche modo il cerchio: «Se qualcuno dovesse dirmi che mi restano vent’anni da vivere e mi chiedesse come vorrei passarli, risponderei: “Datemi due ore di attività al giorno, e passerò le restanti ventidue a far sogni […] ammesso che possa ricordarli”. Amo i sogni, anche quando sono incubi, che è poi quello che succede di solito».
Coadiuvato da Aldo Canditone alla batteria (Sula Ventrebianco), Antonio Di Filippo al sax tenore (Maybe I’m, Locus Amoenus) e Gennaro Ferraro alla tromba (musicista Rai, jazzista e compositore), gli scritti di Gustavo si rivelano inaspettatamente perfetti compagni delle sette note abilmente orchestrate da Tedesco e soci, prova ne è questa prima traccia.
Deus ex machina della I Make Records (Hide Vincent, Giobbe, Lamarck e decine di altri ottimi artisti) e fondatore dei Danamaste (4 Album all’attivo), Tedesco è un agitatore culturale che non si esprime solo attraverso la musica, infatti Gustavo è il nome del personaggio immaginario con cui nel 2012 decide di pubblicare alcune poesie dal sapore amaro – da qui il nome, che è anche il verbo “gustare” al passato.