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GREEN DAY

¡Uno!

Warner

Rispolverando la vecchia dicotomia Offspring-Green Day non posso non farvi notare che mentre i primi, dopo il perfetto punk old school degli esordi hanno pubblicato dischi sempre più vergognosi, i secondi hanno fatto l’esatto contrario. Dopo il debutto con Kerplunk, il successo di Dookie e Insomniac li ha portati fuori dall’ambito punk (suscitando innumerevoli critiche, ma si sa, è cool criticare chi si ascolta di nascosto). Nel successivo Nimrod hanno sperimentato con ska e surf. Con Warning la band passa a un sound meno pesante e più orecchiabile. Nel 2001 esce American Idiot, definito dallo stesso Billie Joe Armstrong un’opera punk rock, che diventerà un musical. Dopo vari side project, nel 2009 è la volta del concept album 21st Century Breakdown. Il presente ¡Uno! è il primo di una trilogia,un altro progetto ambizioso che il trio, avendo elevato l’intero genere, si può tranquillamente permettere. Come sound è piuttosto vario; nei 12 brani che compongono i presenti 40 minuti di musica ce ne sono di veloci e ritmati, come Nuclear Family, Loss Of Control, Angel Blue, mi ricorda l’attitudine di She, l’hardcore stile Pennywise della mia preferita Let Yourself Go, ma non mancano quelli più lenti, in stile rock opera, come il singolo Oh Love, la quasi indie Kill The DJ o la romantica Carpe Diem, che mi riporta indietro nel tempo. Basta con i commenti acidi, i Green Day vi piacciono e lo sapete.

 Ianira De Ninno

 

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