GRACE JONES
Uscirà nelle sale cinematografiche italiane, come evento speciale, il 30 e 31 gennaio il film Grace Jones: Bloodlight and Bami, presentato in anteprima al 35° Torino Film Festival.
Il documentario è stato diretto dalla regista inglese Sophie Fiennes, sorella dei noti attori Ralph e Joseph, che ha raccolto materiale video per cinque anni, seguendo la protagonista nei suoi spostamenti e selezionando con lei il materiale da includere nel documentario. Il film, pur avendo un taglio principalmente musicale, con prevalenza delle performance artistiche della protagonista, ne racconta anche la vita privata, seguendo Grace durante un viaggio in Giamaica, la sua terra d’origine, dove ritrova la famiglia e gli amici. La regista, presente al TFF, ha raccontato come la sua idea iniziale fosse di intitolare il documentario Grace Jones: The Musical of My Life, proprio per la struttura basata principalmente sulle canzoni, ma poi ha scartato l’idea temendo che il pubblico avrebbe preso il titolo alla lettera e si sarebbe aspettato un musical. Il titolo finale è stato scelto nel corso della lavorazione, insieme alla protagonista, ed evoca i due aspetti trattati dalla regista, l’arte e la vita di Grace Jones: Bloodlight è la luce rossa che si accende in sala di incisione quando la registrazione entra nel vivo e Bami è il pane giamaicano.
Il film si apre con uno dei brani che hanno reso famosa Grace Jones, Slave to the Rhythm, incluso nell’omonimo album del 1985, e presenta altre performance perlopiù recenti, lasciando pochissimo spazio a filmati del passato. L’intento – ha spiegato la regista – era di renderlo quanto più possibile vicino a un film di fiction invece che a un documentario, sfruttando la grande presenza scenica di Grace Jones e le sue doti di attrice che ha messo in mostra in diversi film, tra i quali l’indimenticabile 007 – Bersaglio mobile in cui interpretava la cattiva May Day.
Personaggio androgino e carismatico, anticonformista e provocatorio fin dal suo esordio sulle scene all’inizio degli anni ’70 – decennio in cui le donne erano in lotta per l’emancipazione – sia in scena che nella vita privata. La carriera di Grace Jones comincia come modella e attrice per poi indirizzarsi prevalentemente verso la musica, con la realizzazione del primo album nel 1977, Portfolio, che include già alcune hit come la cover di La vie en rose di Édith Piaf e I Need A Man, suo primo singolo, e traccia da subito la strada del suo lungo cammino nella musica dance pop, influenzata dai ritmi della sua terra, dal reggae e dal funk. Il documentario ripercorre la vita e la carriera della grande artista e presenta un ritratto completo, diretto e senza filtri.
Rossana Morriello