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GARAGEVILLE FESTIVAL

Amburgo 21|23 aprile

Si è tenuta dal 21 al 23 aprile ad Amburgo, una delle città più belle e vivaci della Germania, la sesta edizione del Garageville Festival. Il nome del festival non lascia spazio a dubbi sul genere di musica predominante e il programma di quest’anno è stato all’altezza della situazione. Nelle serate di venerdì e sabato otto band, tra le migliori del panorama contemporaneo in ambito garage rock e dintorni, hanno intrattenuto un pubblico proveniente da tutta Europa in due locali culto della città. Apertura il venerdì al Molotow, locale storico dell’underground amburghese dall’inizio degli anni ‘90, situato, nell’attuale location, sulla Reeperbahn, l’arteria principale del fascinoso quartiere alternativo e antagonista di St. Pauli. Headliners della serata i torinesi Sick Rose che in Germania sono molto seguiti, anche grazie ai legami del cantante, Luca Re, con questa nazione nella quale ha vissuto per molti anni, proprio nella città di Amburgo. La loro performance è stata seguita con grande partecipazione da un pubblico entusiasta al quale erano ben note tutte le canzoni inserite nella scaletta che portano in tour attualmente per celebrare i 30 anni (ora 31) del loro primo album Faces, con l’aggiunta di alcune cover classiche, come Good Times (Easybeats) Shaking Street (MC5), You’re Gonna Miss Me (13th Floor Elevators) e 99th Floor (Moving Sidewalks).

Prima dei Sick Rose si sono esibiti i Jackets, trio di Berna che propone un condensato di energia garage con attitudine punk e che, come sempre, ha caricato il pubblico al massimo con l’irruenza sul palco della cantante e chitarrista Jack Torera, accompagnata dal batterista Chris Rosales e dal bassista Samuel Schmidiger. Scaletta tratta quasi completamente dal secondo e dal terzo album per loro, con un solo brano, Get Back With You, dal primo. Non sono mancati i classici più trascinanti, ai quali è difficile resistere senza muoversi e ballare, come Keep Yourself Alive, Wasting My Time, Hands Off Me.

Ad aprire la prima serata eranos stati gli acerbi Bobkat’65 dalla Spagna, trio a maggioranza femminile (chitarra-voce e basso) seguiti dagli irlandesi The Pacifics e dal loro spensierato surf’n’roll.

La seconda serata del festival si è tenuta all’Hafenklang, locale che si trova vicino al grande porto di Amburgo del quali si può ammirare un suggestivo scorcio dalle grandi finestre della sala collocata al piano superiore. Si parte con gli inglesi Penny Dreadfuls, e il loro buon garage-psych contaminato da digressioni hard, e a seguire gli Os Noctambulos, band garage-psych anglo-francese dai toni melodici, che ha esordito due anni e mezzo fa con il bell’album Corsica Garden, seguito nel 2016 dall’altrettanto interessante Stranger, dalle tonalità più votate al pop psichedelico.

È poi la volta degli strepitosi Missing Souls, con all’attivo l’omonimo album uscito l’anno scorso. Band con base in Francia, a Lione, ma con i quattro componenti di diversa provenienza (oltre alla Francia, UK e Spagna), propongono una miscela grintosa e sinuosa di garage-beat, r&b e soul, resa ancora più coinvolgente dalla bella voce e dal carisma della giovane cantante e bassista rossocrinita, Zaza Sharps. Look anni ‘60 impeccabile, bei suoni, energia e passione sul palco, tutti gli ingredienti per far scatenare il pubblico in sala. Alla fine della loro esibizione si è formata una fila di persone intente ad acquistare il loro ottimo disco.

A concludere i concerti in programma sono stati i veterani Masonics, devoti al rock’n’roll con un certo gusto 50’s, e affiancati sul palco nella parte finale del concerto, come sovente accade, da Miss Ludella Black.

A conclusione di entrambe le serate ci sono stati naturalmente i dj set allnighters con nomi internazionali che hanno proseguito il lavoro di intrattenimento anche la domenica pomeriggio nel Garageville Boat Trip, piacevolissimo giro in barca nei meandri del porto di Amburgo, con musica a bordo e possibilità di continuare a ballare durante la navigazione, e la sera di domenica nell’afterboat party al Kogge Rock’n’Roll Hotel.

Rossana Morriello

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