“Accompagno da una vita le esequie, all’organo. Ne ho fin sopra i capelli. Ho voluto fare qualcosa di diverso“. Con queste parole, sul finire dell’Ottocento, ad un passo dal frastuono dissonante del secolo breve, Gabriel Fauré difendeva il suo requiem, il più delicato e struggente della storia della musica. Ce lo racconta Nicola Campogrande, da “100 brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita” (Rizzoli).